Cerca nel blog

venerdì 22 gennaio 2010

Ecco la strada per il casinò in Provincia


"Quello che oggi è stato un affare da 21,8 milioni potrebbe diventare un tesoro da 120 milioni di euro e vedrete che tutte le ipocrisie di facciata saranno cancellate". A parlare è Eros Ganzina, bolzanino giramondo e general manager del Casinò “Oracle” di Malta, oltre che vero e proprio guru decennale nell’ambito del gioco d’azzardo. Tra le righe dell’accordo siglato poco più di un mese fa tra Stato e Provincia sul federalismo fiscale, infatti, Ganzina ha scovato quella che potrebbe essere una chiave di ricchezza. "Il documento – spiega – prevede l’estensione del principio di ritorno dei 9/10 di alcune imposte, tra queste quella relativa ai giochi. Al momento è quantificata sui 21,8 milioni di euro, ma se la Provincia decidesse di avvallare l’apertura di un Casinò questa cifra potrebbe quintuplicarsi".
Calcolatrice alla mano Ganzina ci snocciola alcune cifre eloquenti: "I quattro Casinò italiani hanno totalizzato una media annuale di 120 milioni. Non solo, nel Belpaese esiste una particolare tassazione dei proventi che viene calcolata al netto e non al lordo. Una pratica piuttosto normale per il mondo commerciale e quello industriale, ma assolutamente inusuale nell’azzardo". Il volume d’affari, a questo punto, potrebbe essere di quelli imponenti, con relativo beneficio per le casse pubbliche: "I margini di guadagno per l’amministrazione potrebbero essere mostruosi". Di Casinò, comunque, se n'è parlato spesso, soprattutto nella città di Merano, ma le resistenze di carattere etico e morale sono diverse. L’ex procuratore generale Cuno Tarfusser, per esempio, aveva ammonito la realtà altoatesina sui rischi di una simile scelta, bollando i Casinò come "veri e propri ambienti di proliferazione della criminalità organizzata". Ganzina, però, respinge in maniera netta queste accuse: "Tarfusser dimostra incompetenza e anacronismo. I sistemi di controllo e sicurezza per queste strutture ci sono e sono estremamente funzionali: l’importante è applicarli rigidamente. Esiste, per esempio, la selezione d’accesso con relativa estromissione di chi viene segnalato come dipendente dal gioco oppure pericoloso. Non solo, le macchine ludiche sono tarate, per legge categorica, in modo da restituire una percentuale tra l’89 e il 92% del giocato, trattenendo in media solo l’8% di guadagno. Nei “gratta e vinci”, per esempio, tutto questo rigore non viene applicato". Oltre all’impennata degli introiti fiscali, però, la struttura potrebbe anche dare una mano all’occupazione locale: "In genere si può tranquillamente affermare che un Casinò con tutti i crismi della buona qualità può dare lavoro a più di 200 persone". Un indotto allargabile anche al settore del turismo, come dimostrato dalle altre realtà italiche, tanto che lo stesso Ministro Michela Brambilla aveva lanciato la proposta di un Casinò interno per tutti gli alberghi a cinque stelle. "I riflessi sarebbero sicuramente positivi e l’idea del Ministro potrebbe funzionare solo a patto di non restringere l’ingresso ai soli ospiti della struttura alberghiera. Diversamente sarebbe un fallimento totale". Lo stesso Ganzina, però, pare parte interessata: "Ci fosse la possibilità di seguire un progetto serio nella mia provincia ci farei davvero un pensierino. Bisogna vedere, però, cosa ne pensa la politica" aveva dichiarato al nostro giornale nel novembre scorso. Il gioco, adesso, passa in mano a Palazzo Widmann.

Nessun commento:

Posta un commento