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mercoledì 27 gennaio 2010

Gries nella morsa delle auto


Alto Adige — 26 gennaio 2010 pagina 17 sezione: CRONACA

BOLZANO. Da via Resia a Gries un filo rosso unisce i due estremi della città: il traffico. Se alla mattina presto transitare per l’arteria principale di Don Bosco significa armarsi di tanta buona pazienza, lo stesso accade tutt’attorno alla zona di piazza Gries. I genitori che si ammassano in auto all’entrata ed all’uscita dalle scuole vanno a sommarsi, infatti, alla congestione di via Vittorio Veneto causata dal passaggio di mezzi di tutti i tipi da e per l’ospedale e dai troppi pendolari che arrivano dal Meranese o dalla Bassa Atesina mentre lungo Corso Libertà la spada di Damocle è sempre la stessa: una pista ciclabile davvero pericolosa. Capita, così, che ad alzare la voce siano anche i residenti di una delle più belle zone residenziali della città. I primi a lanciare l’allarme sono i nonni vigili, costantemente impegnati ad aiutare bimbi e anziani ad attraversare, che vivono in prima linea il caos dell’ora di punta. «È un mix di maleducazione, scarsa educazione stradale e frenesia irrefrenabile - spiega Olivio Berardo. Alla mattina e a mezzogiorno tutti hanno fretta di andare e gli automobilisti pochissima voglia di fermarsi: una volta un’auto mi è passata sulla scarpa. I bambini, logicamente, sono meno attenti e noi siamo costretti ad avere mille occhi. Che fare? Un bel corso di sicurezza al volante per tutti quelli che compiono infrazioni». Il collega Marco che se ne sta a vigilare sulla rotonda principale della piazza, rincara la dose: «La fretta gioca dei brutti scherzi e le auto sono sempre più “invadenti” e impazienti». Ferruccio Dalceggio piantona quotidianamente via Penegal: «Qui è un terno al lotto. Non si sa mai quale giorno sarà tranquillo e quale, invece, presenterà code lunghissime e nervosismo. La pioggia, certamente, è un fattore, ma non sempre è l’unico e noi dobbiamo essere sempre pronti». Lungo Corso Libertà c’è Franco Maraldo: «Il grosso problema qui è rappresentato sempre dalla pista ciclabile. Adulti e ragazzini sfrecciano perché non possono arrivare tardi al lavoro o a scuola e i bambini (o gli anziani) che attraversano sono in pericolo. Ogni tanto, infatti, vengono toccati dalle bici. Le auto, invece, sono più disciplinate». Critica anche la voce di chi intorno a piazza Gries vive o lavora, come per esempio Tania Carti. «All’uscita delle scuole è un disastro perché nessuno rispetta i cartelli o i segnali. Io, oltretutto, abito in via Amalfi che regolarmente viene presa in contromano. Soluzioni? La solita: maggiore presenza e controllo della polizia municipale». Dragan Ludmilla arriva dall’ospedale: «Bisogna prestare attenzione, ma la situazione, per fortuna, non è sempre tragica». Joachim Pichler che dalla cabina del pullman “Silbernagl” guida gli studenti in direzione Ponte Adige e San Maurizio non si allarma: «Non vedo la stessa emergenza che c’è in altre zone della città. Certo, ci vuole attenzione, ma non definirei la situazione allarmante». Della stessa opinione Evi Keiser: «Tutto questo traffico non mi sembra di vederlo. Certo che qualche parcheggio in più non guasterebbe affatto». Silvia ed Emma Brida, invece, ripropongono il problema «soprattutto alla mattina quando contemporaneamente aprono le scuole e smonta il turno notturno dell’ospedale. Via Vittorio Veneto diventa un tappo incredibile. Si potrebbe, comunque, pensare di mettere delle strisce pedonali in piazza Gries all’altezza della fermata del bus: tanto attraversano tutti lo stesso ed almeno si eviterebbero equivoci spiacevoli». Carmina e Silvano Demarchi, infine, puntano di nuovo il dito verso via Vittorio Veneto «quella è la strada che crea disordine e code che, a volte, arrivano anche fino a via Fago. In questo quartiere, però, c’è un altro grosso problema e sono i decibel delle campane che suonano troppe volte e troppo spesso ed il cui risuonare in certi casi è davvero insopportabile». Insomma spaccano i timpani. - Alan Conti

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