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domenica 21 febbraio 2010

Aslago chiede negozi e bus


Alto Adige — 20 febbraio 2010 pagina 18 sezione: CRONACA

BOLZANO. Più mezzi pubblici e negozi, un supermercato vicino, una ritoccata all’asfalto pericoloso e la voglia di non sentirsi come la periferia sconosciuta della città: Aslago e i suoi residenti buttano sul tavolo della discussione dei quartieri alcune criticità che troppo spesso vengono tralasciate, in ossequio all’omologazione con Oltrisarco. Un rione, Aslago, che si arrampica sulle pendici che soffre dell’ombra del fondovalle e che si sente di serie B anche nel proprio quartiere. Popolazione prevelentemente anziana, costretta tutti i giorni al sali-e-scendi dei ripidi gradini che portano al centro di Oltrisarco. Tutto diventa più faticoso: dalla spesa, alla farmacia, bisogna scender “a valle”. «Tutto sommato non si sta male, Aslago è un rione con una sua storia ed una sua “anima” - chiarisce Silvio Brunello -, però è importante capire che le nostre esigenze non sono sempre uguali a quelle di Oltrisarco. Qualche negozio anche nella parte alta, per esempio, non guasterebbe. I pochi che c’erano non esistono più. Uno alla volta se ne sono andati tutti». Fabio Cescato riporta all’attenzione un problema diffuso e una certa insofferenza nei confronti degli abitanti di Oltrisarco: «Vengono quassù con i cani e lasciano tutto sporco di escrementi. Qualcuno si è pure preso la briga di fare delle fotografie e inviarle agli uffici competenti, ma nulla è cambiato. Gli stranieri? Ne abbiamo molti in questa zona, ma finchè riescono ad avere un lavoro e rispettano le regole, per noi non c’è nessun problema». Marco Sbironi sposta l’attenzione su commercio e sicurezza stradale: «Non c’è nemmeno un tabacchino da via Castel Flavon in su. Non solo, l’asfalto sarebbe da mettere a posto perché basta un poco di pioggia o neve per renderlo scivoloso, quindi pericoloso per scooter e biciclette. Se ci aggiungiamo che molte auto passano a velocità ragguardevoli il quadro diventa preoccupante». Mauro Ianeselli è una memoria storica del quartiere: «Siamo sempre stati considerati di serie B - racconta -. Prima eravamo il Bronx bolzanino, oggi il ricettacolo degli stranieri: in parte può essere vero, ma non tutto è da buttare via. E’ vero, i negozi sono pochi, ma credo che commercialmente sarebbe impossibile sopravvivere contando solo su un bacino d’utenza formato dagli anziani. I giovani, infatti, scendono a Oltrisarco o in città per comprare le cose. Certamente si tratta di un dormitorio perché, a parte le abitazioni, non c’è nient’altro, ma i mezzi pubblici dovrebbero essere più frequenti. Allargando il discorso, comunque, sarebbe bene considerare lo scadente livello delle scuole di questa zona». Maria Berton è lapidaria: «Aslago - dice dura -, dal punto di vista commerciale, sta morendo e nessuno fa nulla per salvarla». Davide Serafini è un giovane della zona: «Se siamo dimenticati? Assolutamente sì. D’inverno, quando nevica, sembra che nessuno si ricordi che a Bolzano esistiamo pure noi. I luoghi d’incontro per i giovani, invece, sono un autentico miraggio da queste parti». Mariano Grizzanti è il gestore del bar “Lyon’s”: affacciato su piazzetta San Vigilio gode di un punto d’osservazione privilegiato sulla zona. «Da quando hanno trasformato questa piazza, eliminando i parcheggi e il prato hanno dato il definitivo colpo di grazia al rione. Oggi non c’è davvero più nessuno che arrivi fino a qui». «I dossi per far rallentare le auto - chiude Gianni Cuda - se li è portati via lo spalatore e non son più tornati, i turisti da queste parti sono mosche bianche, gli anziani son costretti a farsi migliaia di scalini al giorno perché mancano gli autobus, le macchine sfrecciano lungo le strade deserte di un dormitorio. E’ sufficiente tutto questo per dire che se Oltrisarco è di serie B Aslago, come minimo, naviga in C1?». - Alan Conti

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