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lunedì 8 febbraio 2010

Gianni Pegoraro, il pittore che ritrae i politci locali


Alto Adige — 07 febbraio 2010 pagina 31 sezione: AGENDA

BOLZANO. «Sa quali sono i veri bambinoni mai cresciuti? I politici. Ogni giorno si azzuffano e a volte sono anche molto buffi». Giovanni Pegoraro, per tutti Gianni, è un istrionico artista che da qualche tempo ha deciso di dedicarsi ai ritratti dei politici locali. La casa di Pegoraro, in via Mendola, è un atelier artistico: ovunque vada a poggiarsi lo sguardo, s’imbatte in un’opera d’arte, dal porticato che introduce alla sala da pranzo fino a un caminetto che non sfigurerebbe nella barcellonese Casa Battlò di Gaudì. Sul cavalletto del salotto troneggia un Giorgio Almirante che parla al microfono, vegliato da un giovanissimo Pietro Mitolo. «E’ preso da una foto del vostro giornale. Le foto storiche da riprodurre in bianco e nero sono un’ulteriore tappa del filone artistico dei politici locali che ho inaugurato un paio di anni fa». La galleria dei nostrani governanti è già ben fornita: «Sono 15 quelli che ho già completato. Ho avuto contatti con l’assessore comunale Primo Schönsberg per fare un’esposizione». Sicuramente Schönsberg sarà contento di scoprire che uno di questi ritratti, tutti di dimensioni imponenti, è proprio dedicato a lui. «Il più difficile da realizzare, per una questione cromatica e di miscelamento dei colori», dice Pegoraro. Il primo della serie, però, è un personaggio che ha segnato la storia e il pensiero locale. «Alexander Langer mi ha catturato per la sua storia e la carica morale. La politica, l’ho detto, è quasi un teatrino grottesco, dove le polemiche legate ai gruppi linguistici mi sembrano anacronistiche. Sono veneziano d’origine, cresciuto a Bolzano e ho tantissimi amici tedeschi». Vicino al volto di Langer troviamo un altro omaggio significativo: Silvano Bassetti. «Doveroso per quello che ha fatto per la città». La carrellata continua con un Luis Durnwalder di proporzioni ciclopiche che «essendo importante, lo deve essere anche nelle dimensioni», e i sindaci Giovanni Salghetti, Giovanni Benussi e Luigi Spagnolli, «dedicati a chi governa la città». Non mancano le tele dei più focosi e pittoreschi Giorgio Holzmann e Michaela Biancofiore che, opportunamente, vengono tenute anche loro a debita distanza nel salotto. I volti di Sandro Repetto e Christian Tommasini, invece, paiono essere un omaggio alla cultura e alle rispettive competenze, passate e attuali, a livello istituzionale. Fa bella figura di sé, inoltre, un’Eva Klotz giovanissima affiancata da Elmar Pichler Rolle un po’ troppo abbronzato: «Molti devono essere rifiniti e devo ovviamente aggiustare il colore». Il più profondo di tutti, comunque, è indubbiamente Silvius Magnago, ripreso sia in primo piano sia durante un discorso al microfono: «Mi affascinano questi grandi personaggi storici. Anzi, invito tutti a inviarmi eventuali fotografie all’indirizzo ilgiannizzero@gmail.com». Quale, dunque, il prossimo soggetto da immortalare? «Ho una tela di grosse dimensioni e mi piacerebbe fare un gruppo, una giunta intera. Ma mi serve una foto: il mio lavoro, con olio, acrilico e tecniche differenti parte solo ed esclusivamente da foto, non dalle persone fisiche». Gianni, comunque, è un artista a tutto tondo che ha mosso i primi passi con i mosaici e in chiusura ci regala una riflessione sulla città: «A Bolzano le porte sono quasi tutte sbarrate o elitarie. Mi è capitato di non essere ammesso in associazioni senza capirne il motivo. Mi piacerebbe aprire un club dedicato a tutti gli artisti e agli amanti dell’arte per tutti, senza distinzioni né giudizi». Per trovare un politico cui chiedere aiuto, gli basterà pescare la tela giusta. - Alan Conti

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