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lunedì 1 marzo 2010

Equipaggio solo rosa alla Dolomithy cup, la regata altoatesina


Alto Adige — 27 febbraio 2010 pagina 28 sezione: AGENDA

BOLZANO. Ogni tanto le storie buffe si accavallano. Quella che ci racconta Cristiana Finstermacher è esattamente una di queste e ci porta sul mare croato. Cristiana, infatti, è una bolzanina che da poco ha scoperto la passione per la vela, ma il contesto dove è scoccata la scintilla di questo amore è di quelli particolari: la Dolomithy Cup in Croazia da componente di un equipaggio interamente femminile. «A dirla così - interviene Cristina - non sembra nulla di particolare, ma va specificato che la Dolomithy Cup è una competizione velica con partecipanti rigorosamente altoatesini. E’ buffo pensare che un territorio alpino possa esprimere una manifestazione simile. Non solo, i numeri sono di quelli importanti: nel 2009 abbiamo registrato 20 equipaggi iscritti. A spanne saremo state 150 persone coinvolte». In effetti, è come pensare un contest di scalata per soli pugliesi? «Vero - sorride - ma guardi che a Bolzano la vela è una passione più diffusa di quanto si possa pensare. Generalmente interessa persone benestanti perché comporta dei costi importanti, ma in provincia c’è grande interesse a tutti i livelli. Avevamo addirittura equipaggi provenienti dalla Val Pusteria». La seconda particolarità, però, è che Cristina ha fatto il suo battesimo nel mondo delle regate a bordo in una barca tutta al femminile. «La skipper Elena Seneci mi ha invitata in questa sfida dicendomi “fai quello che ti dico io, poi se ti piace potrai continuare”. Ho accettato». La vela, però, è ambiente piuttosto maschile: «All’inizio dalle altre barche ci dicevano, quasi come sfottò, che avremmo vinto di sicuro. Ci mettevano addosso pressione. Le prime tre regate sono andate male, la barca non era a posto, e venivano gli uomini alla sera a cantarci la serenata sotto lo scafo. Ci trattavano solo da donne, ma quando abbiamo cominciato a essere competitive nelle ultime due sfide alcuni hanno quasi smesso di parlarci. Erano strane, comunque, tutte le attenzioni dell’inizio perché in barca si tende a perdere la propria sessualità dato che si vive tutti con lo stesso obiettivo in spazi angusti e bisogna sapersi adattare». Una sfida che l’equipaggio en rose intende riproporre il prossimo anno: «Certamente, anche se la sfida cambierà un poco. Gli iscritti sono aumentati e superando le 20 imbarcazioni diventa impossibile prenderle tutte a noleggio in Croazia, così si trasformerà in una Formula Challenge e le prime otto si disputeranno la Dolomithy Cup nel 2011». Come fare, però, a coltivare una passione simile a chilometri di distanza dal mare? «Per diventare un campione devi essere indirizzato già dai genitori, altrimenti si comincia tardi, come capitato a me. In realtà il lago di Caldaro, per esempio, organizza molte iniziative per gli amanti delle piccole imbarcazioni a vela monoposto, poi c’è il Garda. Credo, comunque, che proprio l’abitare lontano dal mare porti negli altoatesini il desiderio di vivere un’esperienza più totalizzante con l’elemento marino». - Alan Conti

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