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lunedì 19 aprile 2010

Don Paul Renner ricorda Elsabeth Peer: "Adesso l'importante è restare uniti"


Alto Adige — 17 aprile 2010 pagina 05 sezione: ALTRE

BOLZANO. Proprio nel giorno dell’estremo, commovente saluto alla giovane venostana, l’auditorium si è trasformato in luogo di raccoglimento e cordoglio. La scuola “Claudiana” ha voluto ricordare così la sua alunna Elisabeth Peer, strappata alla vita dalla frana abbattutasi sul treno maledetto di lunedì mattina. Il suo ultimo viaggio Elisabeth lo stava facendo proprio in direzione della scuola infermieristica di Bolzano, attesa dalla lezione di “Religioni e Culture extraeuropee” tenuta da Don Paolo Renner che ieri ha officiato la commemorazione. Un’ottantina tra insegnanti, compagni e impiegati della Claudiana hanno gremito la sala e ricordato insieme la giovane che si spese anche per le vittime dell’Abruzzo. Una messa particolare, dal silenzio toccante e il dolore evidente, tenuta all’interno di una di quelle stanze che sicuramente vide Elisabeth sorridere con le proprie amiche. Durante la cerimonia Don Paolo Renner ha unito tutti i presenti in un comunitario abbraccio nella recita del “Padre Nostro”. «Non sempre - ha detto - è facile accettare le volontà del Signore, ma tenendoci per mano possiamo sentirci tutti più uniti e mandare un ricordo a Elisabeth». Tra le letture fatte dalle compagne di “Lisi” anche un passo del libro “il Profeta” del libanese Khalil Gibran, dove si analizzano la vita e la morte come due facce di un’unica entità. Una commemorazione celebrata a poche ore dal funerale della ragazza, tenutosi nella natia Tarces: un modo per stringersi ancora una volta nel ricordo. I ragazzi sono visibilmente scossi, qualcuno si lascia andare a un pianto liberatorio, consolato dagli amici: scene difficili da accettare, in particolare all’interno di un luogo dove si guarda al futuro con speranza. In questa realtà Don Renner si è calato, a metà tra il docente e l’uomo spirituale. «Non è facile per ragazzi abituati caratterialmente a spendersi per gli altri in difficoltà trovarsi catapultati in un dramma simile. Le circostanze in cui è avvenuto, oltretutto, mettono evidentemente a soqquadro i sentimenti dei giovani». Una morte che ha colpito pure il parroco: «Elisabeth doveva venire alla mia lezione lunedì mattina. In aula c’erano altre amiche che avevano preso il treno precedente, ma non ci siamo preoccupati, ovviamente, per il suo ritardo che si è poi rivelato fatale». Come si aiutano i giovani a superare la tragedia? «Oggi - conclude Don Renner - ho tenuto una lezione sulla morte nelle varie culture. Da una parte ci sono i discorsi generali, dall’altra il supporto di chi chiede aiuto singolarmente. Non è facile, ma in questi casi non servono tante parole, solo la contestualizzazione di un evento, la morte, che sfugge dalle nostre teste perché marginalizzato con paura dalla società. I ragazzi, comunque, hanno forti capacità di reazione e pur portando per sempre questa ragazza nel cuore riusciranno a trovare la forza per rialzarsi». Intanto ieri pomeriggio, a Tarces frazione di Malles, si è svolto il funerale di Elisabeth Peer. Nel piccolo paese sono accorsi da tutta l’Alta Venosta in segno di cordoglio alla famiglia della giovane. Dopo la celebrazione della Messa da parte del decano don Stefan Hainz, il corteo funebre cui hanno partecipato l’assessore provinciale Richard Theiner, il consigliere provinciale Noggler, la giunta comunale di Malles al completo ed oltre un migliaio di persone che si sono strette attorno ai familiari di Elisabeth distrutti dal dolore. E lo stesso abbraccio è previsto oggi pomeriggio - alle 14 - ad Agumes di Prato allo Stelvio per l’addio a Micaela Zöschg. © RIPRODUZIONE RISERVATA - Alan Conti

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