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sabato 10 aprile 2010

Piano Rifiuti, no dai quartieri


Alto Adige — 09 aprile 2010 pagina 15 sezione: CRONACA

BOLZANO. Stavolta a finire nel bidone della spazzatura è direttamente il Piano rifiuti. Non piace per nulla nei quartieri, in particolare a Don Bosco ed Europa Novacella, la prospettiva imposta dalla Provincia al Comune di sostituire i 3.900 cassonetti verdi con 18.000 piccoli bidoni condominiali, ma soprattutto non viene digerita la perdita complessiva di 429 posti auto, 200 aree private e 92 aiuole prospettata dalla Seab. Ciliegia amara sulla torta il probabile aumento delle tariffe denunciato dai Consumatori nell’ordine del 15-20%. «E’ una porcheria bella e buona - l’attacco diretto di Antonio Mancuso al Piano rifiuti - che non piace a nessuno, se non a qualche politico che cura i suoi interessi. La gente non trova parcheggio? Leviamone più di 400. Si fa fatica ad arrivare alla fine del mese? Aumentiamo la tariffa Seab. Non sono queste le risposte che cerchiamo dalla politica e poi non ci si stupisca se i cittadini ignorano le urne». «Pensare di avere il bidone praticamente in casa non è proprio piacevole - riprendono Sabrina Casarotto e Grazia Sapio - anche se questo tipo di misure in altri paesi ha funzionato». Fabio Moreni è titolare di un negozio e non nasconde qualche preoccupazione: «Già adesso davanti alla nostra porta abbiamo dei bidoni che sono un problema per la puzza e il disordine che creano. Non vorrei che con il nuovo sistema ci si presentasse un accumulo di bidoncini, con tanto di perdita di parcheggi, aumenti delle tariffe e, da non dimenticare, la classica spazzatura selvaggia che si trova alla mattina o dopo i weekend. Bisognerebbe pensare anche a come arginare il fenomeno di chi viene a Bolzano a buttare divani, lavatrici, televisioni o quant’altro per non incorrere in sanzioni nel proprio paese». Dura anche la voce di un commerciante che intende rimanere anonimo: «Da una parte ci fanno lavorare di più e dall’altra ci sfilano i soldi dal portafoglio. Non è un’azione corretta». Antonio Mancin, poco più in là, scuote la testa: «Non sono d’accordo con quanto è stato deciso con il Piano rifiuti. L’aumento delle tariffe è davvero scandaloso: ma era così necessario farlo?». Concetti poi ripresi da Antonio Benassai: «Abbiamo tutti l’impressione che sia solo una misura per dare lavoro alla Seab. I bidoni nei cortili, poi, sono un’idea sbagliata perché porteranno scomodità, attornieranno i bambini che giocano e potrebbero attirare i clochard in ogni angolo della città. Per non parlare dei parcheggi che verranno a mancare...». «Ci sono sempre più auto e meno aree di sosta - riprende l’amico Michele Feroleto - quindi non riesco a capire perché levarne ancora. Forse, in questo modo, si può avere la scusa per costruire nuovi garage sotterranei». Contraria in modo netto è anche Loredana Viola: «In via Bari già è un’impresa trovare posto adesso - commenta - figuriamoci dopo questa misura scellerata. Mi auguro, perlomeno, che abbiano la decenza di fornirci i bidoncini comprensivi di chiave privata visto che tanto il lavoro di portarli in strada dovremmo farlo noi mentre, come ringraziamento, ci fanno pagare gli aumenti delle tariffe». L’unica voce favorevole, intanto, è quella di Meleta Catak: «Accolgo con positività tutto quello che potrebbe servire a salvare un poco l’ambiente, anche se in piccola parte». Subito, però, arriva il giudizio negativo di Walter Ganz e Michela Valli: «Sarà un fallimento che costerà a tutti molto caro. Il primo cruccio è quello del parcheggio, poi c’è da considerare gli aumenti in bolletta. Già con l’umido si rischiano multe e c’è molta confusione su quali rifiuti è lecito buttare e quali no, ora aggiungono altre difficoltà. La sensazione - concludono - è che ci stiano prendendo in giro e che si mascheri da ambientalismo il bisogno di avere abbastanza materiale per il prossimo inceneritore». © RIPRODUZIONE RISERVATA - Alan Conti

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