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lunedì 3 maggio 2010

Demolito l'hotel Roen. Case e verde, il rione cambia volto


Alto Adige — 30 aprile 2010 pagina 17 sezione: CRONACA

BOLZANO. Una pinza idraulica che sventra cento anni di storia. E’ stato questo misto di ammirazione e nostalgia ad inchiodare ieri pomeriggio i numerosi passanti di via Claudia Augusta davanti allo storico albergo “Roen” in fase di demolizione. Nel giro di due anni dovrebbe sorgere un nuovo elegante condominio chiamato “Villa Claudia Augusta”. Ieri l’escavatore che ha cominciato a sventrare il lato nord dell’edificio, sul versante affacciato lungo via Riva del Garda. «I lavori di demolizione - spiega Andreas Gasser della ditta “Unicom” che coordina la realizzazione del residence - procederanno da nord verso sud e dai piani più alti a quelli più bassi. Nel giro di tre giorni lavorativi dovremmo completare l’abbattimento, mentre la costruzione della nuova struttura dovrebbe essere ultimata entro Natale 2011». Alloggi che interessano molto i bolzanini: «I costi variano dai 3.100 euro per metro quadro del primo piano ai 3.400 dell’ultimo, interamente venduto. Per ora contiamo solo due famiglie già residenti ad Oltrisarco, mentre le altre arrivano da altri rioni della città». “Villa Claudia Augusta”, insomma, sarà un catalizzatore di nuovi abitanti per un quartiere che lamenta spesso di sentirsi isolato. E di riqualificazione, con giardini pensili e verde, di una zona del rione oggi trascurata. Poco entusiasti i vicini. Come Giovanni Settembrino , proprietario della piccola villetta di via Rovereto attaccata all’ex albergo. «Le distanze minime legali della nuova costruzione saranno rispettate, ok, ma intanto dobbiamo fare i conti con la polvere e due, tre anni di cantiere. Non solo, sembra che vogliano abbattere contemporaneamente l’ex sede della Caritas-Odar sull’altro lato della mia abitazione: qui ci troviamo circondati da palazzoni». «Ci sono stati dei problemi per le distanze minime - ammette Gasser - con i vicini, ma pur di trovare una soluzione che soddisfacesse tutti, abbiamo rinviato di alcuni mesi l’inizio dei lavori». Se ne va, comunque, un pezzo di storia del quartiere e della città, nato quando ancora Bolzano era sotto l’Impero Austro-Ungarico. A raccontarlo è Mario Pintarelli : «Casa mia ha 104 anni e da sempre è vicina all’albergo, costruito un centinaio di anni fa. I proprietari erano una coppia con la moglie austriaca e il marito ingegnere ungherese: l’Italia era ancora un Paese straniero. Per un periodo, sotto la gestione dei fratelli Ambrosini passati poi al bar “Baccus” di via Leonardo Da Vinci, l’hotel si chiamò “Rovereto”. I lavori? Dovremo sopportarli, ce ne faremo una ragione». Pierantonio Chinaglia ha lo sguardo nostalgico: «il “Roen” era considerato la porta della città, per lungo tempo l’albergo più grande fuori dal Centro. Per il quartiere un motivo di vanto. Erano tanti i lavoratori che si fermavano in una delle trenta stanze. Noi del rione, invece, amavamo il ristorante, dove si mangiava molto bene. Tutto questo, oggi, scompare». Diversi, comunque, i residenti che apprezzano la novità come Roberto Fontana e Luisa Montreson : «Ci hanno spiegato il progetto e tutto sommato sembra si tratti di una buona riqualificazione complessiva. Per i lavori non siamo preoccupati e, comunque, serviranno ad attrarre nuova gente nel rione». Intanto, pochi metri più in là, una pinza idraulica abbatte un secolo di storia». © RIPRODUZIONE RISERVATA - Alan Conti

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