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lunedì 10 maggio 2010

I residenti di via Druso: ridateci il bus


Alto Adige — 08 maggio 2010 pagina 17 sezione: CRONACA

BOLZANO. Si aspettavano la pensilina riparatrice e si sono ritrovati direttamente senza fermata dell’autobus. Questo il curioso destino dei residenti di viale Druso, abituati a recarsi all’Ospedale o in Centro utilizzando la linea 8 della Sasa, con fermata davanti alle caserme Huber e al negozio di impianti “Noselli”. Una sosta precaria, esposta alle intemperie invernali e che necessitava in modo evidente di un’attenta riqualificazione. Non è andata come speravano gli utenti. La Sasa, infatti, ha deciso di prendere di petto la situazione rimuovendo direttamente la fermata e costringendo i viaggiatori della zona a passeggiate di circa cinquecento metri. Non moltissimo, per la verità, non fosse che una parte della strada è totalmente senza marciapiede e sono tanti gli anziani e gli invalidi che utilizzavano la linea per raggiungere un vicino centro fisioterapico, così come gli studenti in uscita dalla scuola media «Ada Negri». E così gli abitanti dei condomini al civico 289 hanno preso tastiera e mouse per scrivere all’amministrazione ed esprimere un disagio confermato al nostro taccuino. «E’ davvero un peccato - comincia Ada Franzoni - privare questa zona di quel collegamento, peraltro precario. Adesso siamo costretti, oltretutto, a un doppio pericoloso attraversamento di viale Druso per percorrere il marciapiede e prendere la linea 8 in direzione Centro». Gaia Palmisano si aggiunge alla protesta con decisione: «E’ un disagio. Sì, siamo in tanti giovani a prendere quel bus, ma il problema è soprattutto per gli anziani». Liliana Cobbe scuote la testa: «C’era un bello spiazzo per fare la fermata, eravamo abituati e, di colpo, hanno levato tutto». «Perché non hanno soppresso la sosta nei pressi delle pizzerie Metro e Grolla, dove c’è molta meno gente? - si chiede Margherita Flor - Il brutto è che nemmeno ci hanno avvisato: una mattina ero in attesa dell’autobus e il conducente si è sbracciato per indicarmi che si sarebbe fermato più avanti». «Ci uniamo alle proteste e ci sentiamo privati di un servizio importante»: sono queste le parole di Giuseppe Amato. Indispettiti anche proprietari e lavoratori del centro fisioterapico “Europa Center”, dove scopriamo che le lettere per segnalare il disagio inviate all’amministrazione comunale sono addirittura due. «Oltre a quella dei residenti - confermano le dipendenti Serena Vasarin e Annamaria Lanzoni - c’è anche la nostra, spedita via mail al sindaco Luigi Spagnolli, al presidente della Provincia Luis Durnwalder e al direttore dell’ufficio mobilità Ivan Moroder. Abbiamo, infatti, un transito di 625 persone a settimana, 32.000 pazienti in tutto l’anno e molti, ovviamente, hanno difficoltà motorie. Impensabile - proseguono ancora - metterli in difficoltà lungo una strada, oltretutto, priva di marciapiede da un lato. Non solo, in tanti ci raggiungono direttamente dall’Ospedale, utilizzando proprio la linea 8. Oggi, in tempo di ristrettezze, sono costretti a chiamare un taxi. Risposte alla lettera? Fino ad oggi nessuna». Evidentemente, in tempo di elezioni, nelle caselle postali viaggiano molto più veloci gli slogan elettorali. «E’ davvero un problema - aggiunge il titolare di “Europa Center” Ernesto Vincenti - perché è una mancanza di rispetto verso gli anziani». Mauro Biasio, dipendente di “Noselli” conferma il fastidioso problema: «Da sempre questa fermata è un punto di riferimento per anziani e giovanissimi. Levarla crea pericolo e difficoltà a molte persone». Aldo Noselli, titolare dell’esercizio, è meno scandalizzato: «Da un punto di vista sociale posso capire il disagio, ma da un’ottica squisitamente commerciale non cambia nulla per noi che abbiamo clienti che vengono in macchina. Avessero costruito la pensilina, anzi, sarebbe stato un grosso ostacolo per le operazioni di carico e scarico del materiale». © RIPRODUZIONE RISERVATA - Alan Conti

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