Cerca nel blog

venerdì 14 maggio 2010

L'ultimo a saluto a Simone: "Un esempio per tutta la città, non ti dimenticheremo mai"


Alto Adige — 13 maggio 2010 pagina 17 sezione: CRONACA

BOLZANO «Ha dato la vita per i suoi fratelli: così dobbiamo fare tutti noi». Don Giacomo Milani ha fatto di Simone Montesso un esempio in occasione del funerale tenutosi ieri nella chiesa di Cristo Re. Duecento persone hanno voluto stringersi ai genitori di Simone e salutare per l’ultima volta il ragazzo bolzanino deceduto mentre prestava opera volontaria nella Comunità “Giovanni XXIII” di Merida in Venezuela. Tanti gli occhi giovani nascosti dietro gli occhiali scuri: dagli amici ai compagni di classe, nessuno è voluto mancare. In prima fila, logicamente, mamma Tiziana e papà Giuliano, fiaccati dal dolore e da una trafila burocratica lunga oltre ogni sopportazione. Davanti all’altare le ceneri di Simone, una foto del ragazzo sorridente fra le corone di fiori rossi e gialli. A lato il mazzo bianco portato da insegnanti e compagni di classe del liceo Toniolo. «Questo ragazzo ha saputo seguire l’esempio del Padre Eterno e di Gesù Cristo - le parole di Don Giacomo dopo la lettura della parabola del buon Samaritano - curvandosi agli umili e non ai potenti. Non ha mai voluto guardarsi le tasche per valutare il proprio tornaconto personale e questa deve essere l’eredità che Simone ci lascia e che dobbiamo mantenere nel nostro cuore». Il sacerdote si è poi rivolto ai genitori, cercando di lenire la loro sofferenza: «Comprendo il vostro dolore, macerato oltremisura dalle lunghezze burocratiche. Oggi, però, non incomincia un periodo di solitudine, ma di compagnia eterna. Vostro figlio sarà sempre con voi e renderà caro l’insegnamento che ci ha lasciato. Don Oreste Benzi (fondatore della Giovanni XXIII) avrà accolto questo giovane con un sorriso esclamando “questo è quello che chiedo ai nostri ragazzi”». Spazio, infine, per un ricordo personale: «Lo ricordo anche nel suo aspetto più scanzonato e divertente. Simone ha trasformato in pratica quotidiana quanto promesso nella cresima». Forte commozione anche al momento della lettura dei ricordi di amici e parenti. Tanti gli oratori, a dimostrazione dell’affetto lasciato da questo ragazzo. «Sono arrabbiata perché non era così che volevo vederti tornare dal Venezuela - dichiara una zia - ma abbronzato e sorridente. Adesso devi darci il coraggio per superare questo dolore». Letto anche un ricordo scritto da un amico di Massimo Barbiero, l’amico veneziano caduto nel burrone assieme a Simone. «Questi ragazzi condividevano la stessa vita dei poveri, addirittura indossavano i medesimi sandali». Un pensiero è arrivato dalla Comunità di Merida «dove tutti i volontari amici di Simone si sono uniti oggi in preghiera per essere vicini al dolore di Bolzano». Una compagna di classe ha voluto ricordare «le risate, le battute, le gite e i momenti belli» prima di rompere la voce in un pianto liberatorio, seguito dall’applauso di tutta la chiesa che salutava così una vita strappata troppo in fretta. © RIPRODUZIONE RISERVATA - Alan Conti

Nessun commento:

Posta un commento