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martedì 18 maggio 2010

Vetro bandito dalle vie, i baristi sono scettici:"Uno spot elettorale"


Alto Adige — 15 maggio 2010 pagina 20 sezione: CRONACA

BOLZANO. I bicchieri di plastica dividono i locali del centro. L’argomento principe di ieri era la nuova ordinanza del sindaco che vieta possesso e utilizzo di bottiglie e bicchieri di vetro tra le 22 e le 6, così come mette al bando gli happy hour con sconti sugli alcolici. Se al secondo provvedimento sono pochi quelli che si considerano interessati, sull’embargo del vetro per le strade le perplessità sono tante. In linea di principio tutti concordi nel voler intervenire sull’ordine notturno, ma tanti dubbi solleva l’applicazione e la controllabilità di una simile ordinanza. Senza contare la tempistica, a ridosso delle elezioni, che per qualcuno significa semplicemente trovarsi davanti a un grande spot. «Credo che fosse necessario fare qualcosa, soprattutto per piazza Erbe, e questo primo passo può essere una buona proposta. Chiaro che qualcuno non sarà d’accordo, ma anche con la legge contro il fumo sembrava dovesse succedere il finimondo e invece ci siamo abituati», le parole di Filippo Bortolamedi del “Walther’s”. Concorde pure Alessandro Marchesini, titolare del “Domino”: «Noi chiudiamo prima, ma in alcune zone il centro era ormai un macello. Certo, se ci fosse anche qualche controllo in più non sarebbe male». Fabrizio Franchi, titolare del bar “Assenzio” è, invece, molto critico. «Quest’amministrazione ha ridotto piazza Erbe a un porcile e adesso cerca di porre rimedio danneggiando solo i locali. Tutto il problema, comunque, è figlio delle licenze libere consegnate a chiunque». Daniele Turrina del “Down Town” propone una riflessione più articolata: «In linea di principio va bene, però il problema vero, a mio parere, non sono i clienti dei bar. Ci sono parecchi gruppi di ragazzini che vengono qua con le bottiglie di vetro e sfuggono al controllo. Pulendo mi capita molto spesso di vedere prodotti che noi non vendiamo, eppure rimangono lì e la colpa ricade sui gestori. Non solo, la polizia è molto solerte quando deve controllare musica e orari, ma quando mi è capitato di richiederne l’intervento nessuna pattuglia si è fatta viva». Dello stesso tenore le dichiarazioni di Verena Trenner del “Nadamas”: «Noi, pur essendo tra i più colpiti per i pochi tavolini, siamo favorevoli. Certo che il problema del vetro “privato” rimane tale e quale. Speriamo solo che i controlli siano attenti e di non andarci di mezzo noi». Volti contrariati al bar “Haidi”, dove l’happy hour carnevalesco c’è stato e ha fatto pure rumore. «Non intendiamo commentare niente dato che, in tutto questo, siamo solo vittime di una gogna mediatica senza precedenti», la dichiarazione di Patrick Stampfer. Chi è più loquace è Helmut Tutzer, titolare del “Salina’s”: «La concomitanza con l’appuntamento elettorale fa ridere i polli. Se l’ordinanza ha valore fino alla revoca, per una nuova giunta diventa un gioco da ragazzi eliminarla. Non credo, personalmente, che sia questa la strada per eliminare il problema di piazza Erbe. Ci sono, poi, due nodi da risolvere. Il primo riguarda la qualità: se servo un ottimo vino in bicchiere di plastica, il cliente mi ride in faccia. Il secondo è che i tavolini sono un discrimine ingiusto che colpisce chi, come me o il “Nadamas”, non possono averne. Leviamo, allora, le bancarelle che abbiamo di fronte e concedete anche a noi di aprire un eventuale dehors». © RIPRODUZIONE RISERVATA - Alan Conti

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