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venerdì 7 maggio 2010

Via Bari, cade a pezzi il Centro Anziani. Lillo: "Ipes e Assb intervengano subito"


Non c’è pace per il Centro Diurno per anziani di via Bari. Se tre anni fa una falla nel tetto e la precarietà di alcuni infissi lasciavano filtrare la pioggia all’interno della struttura, oggi dal soffitto a piovere è l’intonaco. Una situazione, sommata a uno stato di generale fatiscenza dell’edificio, che ha infastidito il presidente della Circoscrizione Don Bosco e candidato in quota Pdl Enrico Lillo. In nome degli anziani, dunque, Lillo punta il dito contro Ipes e Assb, proprietari e gestori del Centro, rei di prestare poca attenzione a un punto d’incontro importante per gli anziani della zona. “Tre anni fa – spiega Lillo - pioveva all’interno e dall’Ipes sono venuti a cambiare le finestre e aggiustare il tetto. Oggi, però, la struttura è ancora in condizioni inaccettabili: ci sono pezzi di soffitto che si staccano senza preavviso, i muri che si sgretolano, le infiltrazioni pericolose che rendono l’atmosfera insalubre e i calcinacci sparsi dappertutto in cortile. Non solo, non esiste un bagno per disabili, stortura mai considerata dall’Ipes né dall’Assb, mentre quello del personale, che quotidianamente fronteggia una situazione di disagio, è sostanzialmente un ripostiglio ignobile con tanto di lavatrice”. La descrizione è quella di una struttura in dismissione, eppure sono tanti gli anziani che si recano al Centro tutti i giorni: “E’ un edificio molto importante per la nostra comunità – conferma Lillo – da anni. Per questo non può essere trattato alla stregua di un magazzino di rottami, specie se confrontato con l’attenzione che viene data ad altre strutture analoghe nelle più disparate zone di Bolzano”.
C’è spazio, quindi, per una frecciatina in direzione piazza Municipio. “Non vorrei che tutto questo possa servire come scusa per il trasferimento del Centro Diurno da via Bari a Firmian, come più volte auspicato dall’Assessore alle politiche sociali Patrizia Trincanato. Non voglio pensare che per l’errore di progettazione della sede dell’Upad nel nuovo quartiere debbano rimetterci gli anziani del quartiere: non sarebbe né giusto né corretto. Se penso a tutti gli anziani che raggiungono la struttura a piedi e che sarebbero, invece, costretti a prendere i mezzi pubblici mi sembra, oltretutto, una soluzione poco salutare”. Chiusura dedicata a una proposta: “Mi auguro che si proceda a una riqualificazione e a un ampliamento dell’edificio perché non è giusto costringere gli anziani a passare il loro tempo in un contesto fatiscente e poco sicuro”.

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