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venerdì 4 giugno 2010

Via Alessandria: basta droga


Alto Adige — 03 giugno 2010 pagina 18 sezione: CRONACA

BOLZANO. Preoccupati i residenti di Don Bosco per la crescente microcriminalità tra via Alessandria e via Bari. Piccoli furti nei bar, danneggiamenti e imbrattamenti nel parco delle Semirurali, infatti, sono in costante aumento. C’è, però, chi difende il quartiere: «Non vogliamo l’etichetta di Bronx cittadino. Accadono le stesse cose in altre zone della città» Vandali e piccola criminalità proliferano e nel rione si scatena la discussione dopo l’ultimo episodio dell’arresto di Antonio Cappello, trovato in possesso di 28 grammi di cocaina stipati nello scantinato della pizzeria “da Tony” dove lavorava in via Alessandria. La vicenda, anche per la notorietà nel rione di Cappello, è sulla bocca di tutti e riporta alla mente diversi piccoli reati e danneggiamenti che hanno colpito la zona negli ultimi mesi. Dalle lamentele per danni e schiamazzi di piccole bande giovanili all’incendio del bar “San Giorgio”, infatti, la lista è lunga. Non mancano, però, le voci che cercano di ridimensionare la situazione, staccando idealmente la facile etichetta di “Bronx cittadino” dal quartiere. Don Bosco, quindi, guarda con preoccupazione al proliferare di microdelinquenza, ma non vuole lasciarsi andare all’allarmismo. «Noi titolari di bar dobbiamo mettere in conto una media di minimo un furto ogni due anni» le parole di Simone Franchini del bar “Giulia” in via Bari. «Di solito portano via la macchinetta del caffè o le sigarette: niente di eclatante. L’ultima volta hanno solo spaccato la vetrina perchè è scattato l’allarme. E’ capitato, poi, che dei ragazzini rompessero i finestrini delle auto o che gruppi di nomadi abbandonassero le bici nei pressi delle fermate del bus. I piccoli vandalismi, infine, sono frequenti come, per esempio, il bidone del vetro trascinato in mezzo alla strada». Incrociamo Oscar Pardeller e Ramiro Helt al tavolino di un bar: «Piccolo spaccio crediamo che ce ne sia qui come nella zona di piazza Don Bosco o al Mignone di Oltrisarco. Ogni tanto, comunque, si sente di furtarelli o vandalismi, in particolare al parco di Santa Maria in Augia, dove alcune panchine e sdraio sono state divelte». «Poche settimane fa - riprende Alessandro Zocca, titolare del bar “Al Palco” - sono entrati dei ladri nel locale passando da una grata e hanno disfatto le macchinette del poker. Attenzione, però, a non demonizzare queste strade, dove succede esattamente quello che avviene in molte altre zone di Bolzano. Lamentarsi troppo provoca solamente l’allontanamento dei cittadini da queste vie, peraltro già poco trafficate. Per noi commercianti, in tempo di crisi, ghettizzarsi significa sparire definitivamente». Lino Palmisano prova a spiegare il fenomeno con i numeri. «E’ chiaro che gli episodi di microcriminalità sono frequenti e fanno più rumore, ma solo perché Don Bosco è un quartiere densamente abitato. Essendoci più residenti la probabilità è più alta». La meta preferita dei piccoli vandali, comunque, sembra essere il parco delle Semirurali: «Mi hanno raccontato - spiega Achille Tirabosco - di gruppi di ragazzini protagonisti di schiamazzi notturni che hanno richiesto l’intervento della polizia, ma nulla di particolarmente pericoloso». «È vero - conferma Marco Vinante - che spesso capita di imbattersi in danneggiamenti o imbrattamenti con scritte su panchine e rovine archeologiche». C’è, invece, chi cerca di smorzare la tensione come Christian Piccolin: «Frequento queste strade anche a tarda notte e mi capita di vedere gruppi di ragazzi rumorosi, ma non posso affermare con certezza che si tratti di delinquenti». Jasmin Grunser e Chiara Sicolo, in chiusura, si allineano. «La situazione ci sembra tranquilla e non abbiamo mai visto niente che giustifichi un eccessivo allarmismo». © RIPRODUZIONE RISERVATA - Alan Conti

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