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sabato 24 luglio 2010

Trincanato: il Virgolo va recuperato


Alto Adige — 23 luglio 2010 pagina 20 sezione: CRONACA

BOLZANO. Ora il Virgolo diventa una questione da risolvere il prima possibile per la giunta comunale. A sancirlo è l’assessore all’ambiente Patrizia Trincanato (Verdi) che chiede al sindaco «che di Virgolo e del suo futuro se ne parli nella clausura di giunta in programma la prossima settimana al Colle. Nè durante questa legislatura nè durante la scorsa, infatti, non abbiamo mai saputo nulla, visto alcun progetto e nemmeno siamo stati informati della lettera del Conte Peter Thun o di eventuali appuntamenti saltati. È ora di fare un poco di chiarezza per restituire ai bolzanini quella porzione di verde, tenendo presente che è in mano ai privati». Rudi Benedikter (Verdi-Projekt Bozen) attende di essere nominato consigliere delegato sul Virgolo. «Credo che Thun abbia fatto bene ad investire sui posti di lavoro. Finchè ci saremo noi, comunque, ci opporremo a un progetto che sia così invasivo dal punto di vista ambientale. Il Virgolo deve essere una zona ricreativa e didattica naturale». È amareggiato anche Stefano Pagani, leader del Psi ed ex assessore ai lavori pubblici. «Una gestione allucinante da parte del sindaco, in cui è mancata completamente la trasparenza. Vengo a sapere solo dalla stampa di un presunto studio di fattibilità, mai accennato in giunta nella scorsa legislatura, che forse è rimasto nel cassetto di qualche scrivania. Manca completamente anche il confronto con i cittadini». Il comitato “Unser Virgl-Il nostro Virgolo”, intanto, prende la palla al balzo per rilanciare il proprio progetto «frutto del lavoro di architetti paesaggisti ed esperti, il tutto arricchito dai consigli dei cittadini. Ci vuole un intervento soft per il recupero del patrimonio già esistente». Il consigliere Guido Margheri (Sel), invece, è scettico sulla fuga del Conte Thun: «Sembra strategica per mettere il Comune con le spalle al muro. Se l’azienda degli angioletti, comunque, parla di investimenti da 200 milioni di euro, 520 posti di lavoro e un milione di visitatori è evidente che non si tratta di un progetto poco invasivo». Saluta con gioia la ritirata di Thun l’architetto Oswald Zöggeler: «Il suo progetto era quanto di più kitsch potessi conoscere. Bolzano non ne ha bisogno». Chi si rammarica per l’abbandono e lancia strali verso piazza Municipio è, invece, il Pdl. «L’assoluto immobilismo del sindaco - scrive il consigliere Fernando Pontecorvo - ha danneggiato i cittadini e penalizzato un’azienda che voleva investire sul territorio. Ho chiesto immediata discussione nella prossima seduta del consiglio». Un’interrogazione, infine, è quella presentata dal vicecapogruppo Enrico Lillo: «Siamo di fronte a un’occasione persa in cui non si è stati capaci di trovare un equilibrio tra interesse pubblico e privato. C’è stata una sottostima dei vantaggi infrastrutturali, sociali ed economici di un simile progetto. Chiaro che vogliamo delle spiegazioni sui perchè di questo danno». (a.c.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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