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mercoledì 7 luglio 2010

Via Bari: «Nelle coop maestre inadeguate»


Alto Adige — 06 luglio 2010 pagina 13 sezione: CRONACA

BOLZANO. Indignati, ma con i piedi di piombo. Residenti, commercianti e genitori in via Bari commentano a caldo l’episodio dei presunti maltrattamenti all’interno dell’asilo gestito dalla cooperativa “Coccinella” al civico 3 della strada. Da una parte c’è chi punta il dito contro le maestre e chiede una maggiore attenzione alle qualifiche da chi seleziona il personale, dall’altra chi giudica insufficiente il materiale a disposizione per emettere sentenze di condanna morale. Di certo, comunque, c’è che la notizia ha scosso gli animi nel quartiere, lasciando l’amaro in bocca e preoccupazioni. «Diciamocelo chiaramente - dichiara Gino Cavazzana - c’è una bella differenza tra tirare uno “scoppellotto” educativo e i veri e propri maltrattamenti. Se il primo, al limite, si può capire, i secondi sono inamissibili. Bene hanno fatto, comunque, i genitori a ritirare immediatamente i propri figli dopo i primi sospetti». Bambini chiusi in uno stanzino buio e costretti all’immobilità per dormire, negazione del cibo, addirittura qualche sberla: queste le accuse principali rivolte dai genitori alle due maestre coinvolte. «Tutto molto brutto - commenta Yulica Zampieri della latteria “Adriana” - specialmente quando di mezzo ci sono bimbi piccoli. Chiaro che la gente della zona ne parla ed è rimasta colpita da questa vicenda». Francesco Mafrici, consigliere della Circoscrizione Don Bosco, legge la cronaca al tavolino del bar. «Questione delicata: nello specifico direi che gli elementi non sono ancora sufficienti per emettere giudizi o sentenze di condanna. In un discorso generale, però, va approfondito il reclutamento del personale all’interno di questo tipo di strutture. Sarebbe necessario un approfondimento delle qualifiche, anche delle diverse maestre straniere. Da non sottovalutare poi che, da quanto mi risulta, spesso nelle cooperative il rapporto tra insegnante e alunni è troppo alto per non indurre a delle serie riflessioni in termini di sicurezza. Bisogna ripensare la struttura stessa delle cooperative». Scettico, invece, Francesco Curcio: «Prima di mettere alla gogna delle persone bisogna vederci chiaro, specialmente quando riguarda questioni di questa delicatezza». Andrea Di Curti frequenta da anni l’ambiente dell’“Estate Ragazzi” comunale e dell’associazione “Aias” e fornisce uno sguardo professionale. «Una notizia che si porta dietro tanto sgomento. Nello specifico è difficile dare dei giudizi, ma sicuramente bisogna assicurarsi che le persone scelte per queste professioni delicate abbiano capacità, preparazione e sensibilità adeguata a ricoprirle al meglio». Preoccupato, invece, Marco Villaschi: «È allarmante come episodi del genere si stiano moltiplicando. Servono più controlli e verificare minuziosamente che ci sia una preparazione adeguata per chi occupa un posto di lavoro così importante». Colpa delle maestre anche per Caterina Kournikova: «Sono loro che dovrebbero essere abbastanza intelligenti da evitare tutto questo. È una situazione che intristisce». Duri, invece, Stefano ed Elena Tessaro, genitori di un figlio piccolo che si appresta a frequentare proprio l’”Estate Ragazzi” della “Coccinella”. «Succeddesse alla nostra famiglia monterebbe una rabbia incontrollata. Adesso che questi episodi avvengono anche all’interno dell’isola felice provinciale si comincia a considerare il problema per la sua gravità. Detto questo, è comunque precoce giudicare le maestre, anche se ci vorrebbe maggiore controllo nella scelta del personale». Chiude la carrellata Johannes Musie che regala una carezza alla categoria delle maestre. «Non possono essere delle mele marce a mandare sul banco degli imputati anche le tante maestre che ci mettono anima e cuore per il bene dei bambini. Va punito duramente chi sbaglia anche per preservare la dignità di chi svolge bene un mestiere delicato, faticoso ed estremamente complesso. Non solo, di potenziali ottime maestre ce ne sono molte: selezionamo quelle».(a.c.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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