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domenica 1 agosto 2010

Firmian promuove il nuovo polo scolastico


Alto Adige — 28 luglio 2010 pagina 16 sezione: CRONACA

BOLZANO. I residenti di Firmian promuovono a pieni voti il progetto per il nuovo polo scolastico. Pollice alto per le due strutture, così come per la biblioteca e l’aula magna, reazione tiepida circa l’opportunità di costruire una chiesa e forte richiesta di portare nel quartiere una farmacia. «Ottima idea, finalmente queste strade non avranno solo una funzione residenziale» esordisce Bruna Marabrese. «Cambia poco - il giudizio tranciante di Beppino Bessega - visto che via Resia è costantemente abbandonata a se stessa dall’amministrazione». Deborah Trivini guarda anche all’immagine del quartiere: «Forse si finirà di parlar male di Firmian ad ogni piè sospinto. La chiesa, poi, è giusto che ci sia laddove ci sono tanti residenti». Sulla stessa linea Adrian Visovan: «È un bene per tutti che anche questo rione abbia delle scuole di riferimento». Giulia Momo rovescia la prospettiva: «Bene il progetto ma, a volte, è più comodo portare i bambini in una struttura più vicina al posto di lavoro». Roberto Moretto, invece, parla di business. «Il quartiere così sarà più completo ma qui i veri guadagni li fanno i costruttori residenziali. Il luogo di preghiera, invece, è figlio di una semplice proporzione che vuole un campanile in ogni zona abitata: non è così necessaria». Florinda Zago saluta con entusiasmo la novità: «Fino adesso c’era solo il “Pascoli”, l’ampliamento dell’offerta didattica è positivo. La chiesa, al contrario, mi lascia indifferente». Daniela Tarantino, invece, è critica: «Fin dalla posa della prima pietra di casa mia dissi che prima di tutto bisognava impiantare i servizi e le scuole. Il 2013 è un ritardo spaventoso rispetto alla progettazione». Marilena Gianmatteo plaude ai servizi collaterali: «Benissimo la biblioteca e l’aula magna. Ora sarà il caso di aprire una farmacia». Sullo stesso tasto preme Cristina Devanna. «Non è possibile dover andare sempre lontano per qualsiasi medicinale». Chiude la carrellata Elfriede Stuefer: «Finalmente i bambini del rione non saranno costretti ad andare a scuola negli istituti limitrofi che già palesavano delle difficoltà recettive». (a.c.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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