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martedì 24 agosto 2010

Frena: Cardiologia, l'Asl si gioca la faccia


Alto Adige — 22 agosto 2010 pagina 02 sezione: CRONACA

BOLZANO. «A Bolzano si lavora e si sta zitti». È decisa la risposta di Antonio Frena, segretario del Pd e medico di Chirurgia al San Maurizio, a chi tenta di creare un dualismo tra il nosocomio del capoluogo e la periferia. Sullo sfondo l’intervento di Andreas Fabi, direttore generale dell’Azienda sanitaria unica, che ieri dalle colonne del nostro giornale ha invitato la periferia «a darsi una calmata» e Bolzano «a darsi una svegliata». «Si tratta - spiega Frena - di realtà neanche lontanamente paragonabili e chi lo fa o non conosce bene il meccanismo del sistema sanitaria oppure è in malafede. Anche considerando i numeri del servizio offerto ci troviamo di fronte a realtà troppo diverse». L’intero discorso, logicamente, si inserisce all’interno della pianificazione della riforma sanitaria che dovrà razionalizzare le spese di quello che, con 1,2 miliardi di euro, è il capitolo di bilancio più consistente della Provincia. Come vede la possibilità che Merano o Bressanone possano diventare sedi di Dipartimento? «Il vero discrimine importante, in tutto questo, è che la scelta arrivi alla conclusione di un ragionamento basato su standard qualitativi europei. So che non si può aver tutto nella nostra città, ma ci sono delle strutture di riferimento che devono rimanere assolutamente nel nostro ospedale». Per qualcuno, però, L’Asl sta procedendo seguendo una linea politica più che tecnico-qualitativa. Rupert Paulmichl, Peter Knoll e Andreas Erlicher: questo il trio dei candidati per il primariato. «Il banco di prova, in questo senso - precisa Frena - saranno senz’altro le scelte che verranno fatte a Merano per Cardiologia». Tra i motivi della tensione fra Bolzano e i centri periferici ha fatto capolino la questione relativa a “Senologia”: la stessa Asl unica ha sempre parlato del Centro senologico di Merano-Bressanone come punta d’eccellenza, sorvolando sul lavoro portato avanti dall’equipe del capoluogo. «Proprio Senologia è un esempio di come il confronto centro-periferia non possa reggere. Al San Maurizio siamo da 30 anni un punto di riferimento per la cura dei tumori al seno». Frena, in conclusione, si erge a difesa del direttore del Comprensorio bolzanino Umberto Tait: «Sono rimasto molto stupito dalle parole di Fabi. Se il San Maurizio ha raggiunto certi livelli in questi anni, infatti, è proprio grazie a Tait: un grande professionista, silenzioso e che non cerca il clamore dei media». E sulla questione interviene pure Mauro Minniti, vicepresidente della Provincia in quota Pdl. «Con le gelosie tra gli ospedali non si va da nessuna parte. I parametri per la scelta, infatti, possono essere solo qualità e competenza, null’altro. Prima di tirare conclusioni aspetto di vedere il testo definitivo. Al momento non ho motivo di non fidarmi di Fabi e dell’assessore Theiner». (a.c.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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