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sabato 7 agosto 2010

Furto al Lido: denunciati tre minori


Alto Adige — 06 agosto 2010 pagina 19 sezione: CRONACA

BOLZANO. Sono purtroppo frequenti i piccoli furti estivi all’interno del Lido di Bolzano. Stavolta, però, gli uomini della squadra mobile della questura di Bolzano hanno individuato i responsabili della sottrazione di un portafoglio dall’interno di uno degli armadietti dello spogliatoio della struttura di viale Trieste. Una decina di giorni fa, infatti, un bolzanino ha denunciato alla polizia il furto raccontando di aver smarrito le chiavi del proprio armadietto personale e di esserselo trovato vuoto, ad eccezione degli effetti personali. Immediata è partita la visione degli agenti del filmato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza interne alla struttura. È subito risultato evidente il coinvolgimento di tre ragazzi minorenni che, in accordo tra di loro, avevano pianificato il furto. Due di loro si sono occupati inizialmente di un attento sopralluogo all’armadietto per visionarne il contenuto, salvo incaricare il terzo del compimento materiale del piccolo crimine. Solo durante dei controlli di routine per le vie cittadine, però, un poliziotto è riuscito a riconoscere nel volto di un giovanissimo pakistano il responsabile del furto che ha subito ammesso il coinvolgimento dei due amici, un marocchino e un croato. Tutti e tre, una volta accertata la dinamica completa, sono stati denunciati all’autorità giudiziaria competente. L’episodio, come detto, è solo l’ultimo della serie che vedono coinvolto, suo malgrado, il Lido. Nel 2009, addirittura, lo stesso impianto è stato vittima della sottrazione della cassa contenente circa 30.000 euro. Un altro obiettivo è stato centrato invece dalla polizia scientifica della questura che è riuscita, in collaborazione con i colleghi di Padova, ad inchiodare l’autore di un furto in un’abitazione citadina effettuato nel 2005. Un croato, all’epoca minorenne, si era infatti introdotto in un appartamento di due anziani derubandoli di circa 4.240 euro oltre a numerosi gioielli, un orologio d’oro, anelli con pietre preziose, collane e orecchini di valore. A rendere possibile l’individuazione è stata la comparazione dattiloscopica dei rilevi fotosegnaletici in possesso delle due questure. Un’operazione, dunque, che rientra nel quadro di quei casi che vengono ripresi in esame dopo l’identificazione del responsabile per altri reati. (a.c.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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