Cerca nel blog

martedì 7 settembre 2010

Oltrisarco: basta sale giochi


Alto Adige — 04 settembre 2010 pagina 16 sezione: CRONACA

BOLZANO. Le sale gioco proliferano in città e i bolzanini chiedono a gran voce, e al più presto, un intervento legislativo che freni l’espandersi di videopoker e macchinette mangia soldi. Intanto, l’assessore alle politiche sociali Mauro Randi torna a prendere posizione sull’apertura delle sale da gioco «per dare conto alla cittadinanza del lavoro svolto fino ad ora e per superare la strumentalizzazione che viene fatta a riguardo sul presunto immobilismo della amministrazione Comunale. Sin dal momento in cui il tema è ritornato alla ribalta, per l’apertura della sala giochi di viale Europa, ci si è attivati per limitare il proliferare di queste attività commerciali, e la collaborazione con l’amministrazione provinciale ha fatto sì che sia stato presentato un disegno di legge provinciale sul gioco d’azzardo il cui iter legislativo è in corso e si dovrebbe concludere entro il mese di novembre. La proposta di legge pone delle distanze minime da strutture a destinazione scolastica e sociale e fa divieto di accesso ai minorenni. Di pari passo come Comune stiamo elaborando un documento di indirizzo che possa essere recepito come integrazione del testo alla luce di una serie di altri parametri e limiti per evitare che questo pericolosa moda possa creare ulteriori danni al nostro contesto sociale. Il lavoro verrà validato da un gruppo di lavoro costituito da persone che a vario titolo operano nel settore sociale, della prevenzione e cura delle dipendenze da gioco, e da tecnici dell’urbanistica». Intanto però sono sei le licenze concesse quest’anno in città: è record. L’auspicio comune dei bolzanini è che si possa vietare l’ingresso in questo tipo di esercizi all’utenza minorenne e, in seconda battuta, allontanarli il più possibile dalle scuole. La pensano così anche i residenti di via Maso della Pieve, dove i “rumors” danno in arrivo la prossima sala giochi. «Non ci piacciono proprio - l’opinione secca di Giovanna Bonato e Fedora Pettinari - e sarebbe meglio si vietassero in toto perché rappresentano un pericolo sociale». «Vietarlo ai minorenni è la misura più utile - dichiara Alessandro Masera - perché garantirebbe automaticamente anche l’utenza stessa delle scuole. Ciò non toglie che si possa prevedere una certa lontananza dagli edifici scolastici. Quel che è evidente, comunque, è che una regolamentazione, a questo punto, sembra necessaria». Stefania Santagata e Giovanna Secchia sono piuttosto categoriche. «Non portano niente di buono e anche a livello di frequentazione non sono il massimo per educare i giovani. Non è accettabile, per di più, che non esistano delle norme per questo tipo di attività. Il Comune dovrebbe avviare una seria riflessione su termini e condizioni delle licenze, comprese quelle dei bar». Claudio Sartori dal banco del bar “Trading” riassume la posizione del rione. «Siamo tutti contrari. Da esercente, oltretutto, ribadisco che trovo ingiusta l’elasticità in termini di orario d’apertura verso le sale giochi». Stefano Taferner ed Evelyn Rodari sono molto più tiepidi: «Non le frequentiamo e non ci disturbano più di tanto». Claudia Candotti, invece, è più preoccupata «dai tanti giovani che dimostrano di apprezzare un luogo dove si perdono solo i soldi». Rizzieri Blasizzo scuote la testa: «Dovrebbero mettere un limite a questo proliferare di videopoker e impedire l’accesso libero. Chi ha tanti soldi da buttare via che vada al casinò, mentre chi non li ha è bene che si tenga distante da quelle macchinette infernali». Sara Pozzi concorda: «Vivono sull’illusione del facile guadagno, ma è bene far capire alla gente che non si diventa affatto più ricchi così». Originale la posizione di Alina Khemiy. «Piuttosto che questa gente vada nei parchi a drogarsi, meglio che frequenti le sale gioco». Contrari, infine, anche Radesh Panwar e Sharma Visay Kumar: «Ce ne sono davvero troppe e non sono edificanti. È assolutamente necessario un giro di vite sulle norme». (a.c.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Nessun commento:

Posta un commento