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martedì 14 settembre 2010

Passarella: "La scuola guardi al futuro" (integrale)


“Se durante la crisi economica gli imprenditori si sono affannati a sostenere che la via d’uscita era negli investimenti e nell’innovazione, possiamo dire altrettanto per la scuola”. E’ da questo presupposto che muove la riflessione attorno al nuovo anno scolastico Mirca Passarella, dirigente dell’istituto comprensivo Bolzano VI che include la scuola primaria “Manzoni” e la media “Foscolo”. Inutile, quindi, fasciarsi la testa: “Ci sono delle difficoltà, è vero, ma rispetto a quello che sta accadendo in altre zone d’Italia penso che possiamo anche essere soddisfatti. Non ho mai lesinato le critiche, ma al momento nella scuola altoatesina si è instaurato un buon rapporto collaborativo tra noi e i vertici. Ho la sensazione che le nostre richieste trovino ascolto sia in sovrintendenza sia in assessorato. Non dico che siano soddisfatte tutte, ma abbiamo un piano di confronto e sappiamo di poter dire la nostra sullo sviluppo del nostro sistema scolastico”. Alcuni dirigenti, però, fanno la conta degli insegnanti e si trovano ad averne di meno oppure a dover affidare loro classi più numerose. “Per quanto riguarda il nostro istituto – riprende Passarella – la pianta organica è rimasta abbastanza invariata. Sui docenti, però, va fatto un discorso più ampio”. Prego. “E’ necessario trovare forme organizzative comunque efficaci perché un occhio al bilancio è obbligatorio. Penso, ad esempio, a sistemi di lavoro in gruppo per il sostegno che possano tamponare alcune emergenze. Sulla continuità didattica, invece, bisogna valutare il concetto guardandolo nella sua completezza: esistono, infatti, una continuità della persona e una continuità della didattica a livello di curriculo e programmazione. La prima è difficile da ottenere sempre quando si parla di precariato, la seconda è raggiungibile con un lavoro in profondità nella pianificazione didattica interclasse tra i vari docenti. Ci vuole un forte lavoro in team e una massima fiducia nel proprio collegio docenti. Le nostre scuole, da questo punto di vista, si possono dire soddisfatte”. Ci sono, però, precari preoccupati. “Ed è un peccato. Permettetemi di dire che tutti dobbiamo avere più fiducia in questi insegnanti giovani che, se in gamba, sono capaci di esprimere entusiasmo, voglia di fare, innovazione e di attaccare tutto questo pure ai colleghi. Sono una risorsa su cui puntare, ma alle scuole andrebbe garantita un poco più di autonomia nella scelta del reclutamento. Vincolarci sempre e comunque alle graduatorie di istituto in modo ferreo a volte è controproducente. Per quale motivo, infatti, se un insegnante fa bene, è amato da studenti, famiglie e colleghi non può essere confermato con facilità dall’istituto in nome della stessa continuità didattica evocata? Qualche soluzione, anche senza stravolgere il sistema, si può trovare”.
Passarella, intanto, sfugge alla retorica sugli stranieri nelle classi. “Non basta dire che sono una ricchezza, ma è corretto ammettere che possono rappresentare una difficoltà o comunque un aspetto su cui bisogna riflettere e lavorare. A livello di alfabetizzazione iniziale, fondamentale, i centri linguistici fanno un buon lavoro. Dove bisogna fare tutti di più, invece, è nel fornire a questi studenti il lessico disciplinare delle singole materie durante l’anno, così come va approfondita la possibilità di un percorso parallelo più continuo per chi si inserisce ad anno scolastico iniziato”. La scuola altoatesina, intanto, sembra votarsi all’asse scientifico-matematico, prima ancora che a quello linguistico, e all’orizzonte si staglia la riforma delle superiori. “E’ assurdo mettere le lingue e la matematica in antitesi: sono entrambi ambiti disciplinari da curare e implementare. La riforma, invece, spero possa essere uno spunto per infittire i rapporti tra le medie e le superiori, creando delle vere e proprie relazioni ponte con tutte le scuole che congiungano la terza media al biennio dei vari licei o istituti. La semplificazione degli indirizzi, in questo senso, può essere un importante aiuto”.

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