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mercoledì 13 ottobre 2010

Via Sassari: più controlli e parcheggi


I problemi ci sono, inutile nasconderselo. La crisi batte pure sul commercio di via Sassari, non potrebbe essere altrimenti nel cuore popolare pulsante della città, ma la voglia di reagire è forte e il senso di appartenenza di molti negozianti della zona fanno il resto. Mancano i posteggi blu per chi arriva dalle altre zone della città, l’integrazione con gli stranieri non è facile e la microcriminalità è una criticità sentita: queste le difficoltà più evidenti. Il rapporto con il quartiere e il rione, però, ha qui una valenza forse superiore rispetto ad altre strade di Bolzano: la partecipazione è totale, soprattutto tra quegli esercenti che a Don Bosco ci sono nati e cresciuti. Non è affatto raro, inoltre, ascoltare dichiarazioni di assoluta fedeltà di chi non si sposterebbe mai da questo ambiente, neppure di fronte al maggiore successo che potrebbe garantire un’attività in Centro
"Ci siamo inseriti molto bene – le parole di Mahdi Hakeem dal suo ortofrutta di piazza Don Bosco - e abbiamo l’opportunità di lavorare al meglio con una clientela rionale. Il giorno del mercato, oltretutto, possiamo sfruttare il movimento generale per provare a intercettare e fidelizzare anche chi arriva da più lontano. Le prospettive per fare bene ci sono pure in questo quartiere". Si allinea, in parte, la vicina Astrid Larcher di “Motomarket”: "Funziona tutto abbastanza bene. Un appunto sui parcheggi, però, è bene farlo perché chi vive di un mercato a più ampio raggio non può costringere i propri clienti al continuo rischio di multe". Walter e Giuliana Vezzù gestiscono da anni l’omonimo negozio di elettronica e intervengono volentieri nel discorso. "Nella nostra attività sappiamo benissimo che dobbiamo fare i conti con la grande distribuzione. E’ evidente che i contraccolpi delle grandi catene si fanno sentire, ma vanno trovate delle contromisure. Nel nostro caso puntiamo su un rapporto più approfondito, cordiale, se vogliamo amichevole con la gente del quartiere. Ci poniamo come punto di riferimento preciso per qualsiasi cosa, ben consci che è l’unica arma che possiamo avere in più rispetto alla forza dei megastore. Il mercato del lunedì, infine, aiuta abbastanza anche gli esercizi nelle vicinanze". "Basterebbe risolvere un solo problema per permettere un salto di qualità all’intera zona – premettono Davide e Gabriel Galvan di “Kiklos” – ovvero la preoccupante frequenza dei furti. Arginati quelli, possiamo tutti stare più tranquilli, anche se qualche parcheggio manca all’appello. Capita, infatti, che ci vengano sottratte biciclette, ma anche singole componenti. Non è proprio il massimo della sicurezza". Morena Moretto e Giulia Aldegani rispondono dal bancone dell’estetista “Eteherea”. "Dopo qualche anno ci siamo abituati anche a far fronte alla maleducazione di qualche ragazzino o di alcune famiglie. Con gli stranieri c’è ancora un lungo percorso di integrazione da fare, ma nel complesso siamo soddisfatte. Attenzione, però, ai cani che sporcano in strada. Parcheggi? In realtà alcuni esercizi hanno dei bollini a disposizione da poter fornire ai clienti, quindi non ci preoccupano più di tanto". Fuori taccuino, comunque, sono diversi i commercianti che ammettono un rapporto difficile con le famiglie straniere. Da una parte si certificano delle difficoltà di convivenza, dall’altra la stessa richiesta di anonimato è motivata il più delle volte da un sottile timore di piccole ripicche. Di per sé un sintomo di disagio anche tra i negozianti. "Nel complesso – riprende Valentina Prezzi di “Intimo Valentina” - non possiamo lamentarci troppo e il lavoro con la gente del rione è sempre molto soddisfacente". Dello stesso tenore le parole di Stefano Grezzani di “Calzature Giotto”: "Ho anche altri negozi in città e devo dire che questo, spesso, è quello che ci regala maggiori soddisfazioni. Qui il tessuto sociale è molto forte e radicarsi nel quartiere è un piacere. Spesso ci capita di coordinarci tra negozianti e organizzare piccole feste. Lo spirito di Don Bosco è questo". Spirito che è ripreso anche da Debora Zampieri e Messmaide Rodriguez di “Fiesta”. "Il territorio è stimolante e c’è la voglia, sempre, di fare gruppo. Per attività che si basano, come la nostra, su uno stretto rapporto con il rione e con le famiglie è un ambiente positivo. L’arrivo delle nuove case ha rafforzato ancora di più il senso di appartenenza. Il Centro storico? Da qui non ci muoviamo per nulla al mondo".

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