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giovedì 25 novembre 2010

L'appello di Gries: il parco Ducale deve essere rivitalizzato


BOLZANO. «Il parco Ducale ha perso lo splendore di un tempo». Lo denunciano i frequentatori dello storico spazio verde situato in via Principe Eugenio di Savoia. Inizia Elisabetta Bertolucci, che ricorda «il vecchio giardino all'italiana di cui oggi si sono perse le tracce. I viali ormai sono senza ghiaia e le aiuole senza erba. È in disuso il padiglione, così come le voliere per gli uccelli, occupate da sedie e materiale del bar. I vasi raffiguranti le quattro stagioni sono deturpati dalle cassette per i fiori. Il paradosso, però, è che al di là della recinzione che divide il parco dalla zona di competenza della Prefettura tutto è ben curato con meravigliosi bossi scolpiti. Sarebbe il momento di donare nuovamente al parco lo splendore antico». Meno drastico è Toni Plattner: «Non sarei così critico, in fondo è pur sempre un'area tranquilla dove si sta piacevolmente. Un difetto, se vogliamo, è che d'inverno diventa un luogo troppo all'ombra». Chi il parco lo conosce come le proprie tasche è Peter Larcher, presidente del Tennis Club Comune di Bolzano, che proprio qui ha i suoi campi e nei mesi freddi monta il pallone per giocare al coperto. «La cura del verde, per essere sinceri, è quanto di meglio si possa ottenere visto che tutta l'area conta sull'operato di un singolo giardiniere. Bisogna essere onesti, però, nel dire che non è sporco, ma solo poco vissuto in alcune zone. Da ottobre a marzo è difficile notare grande movimento perché è freddo, ma durante la primavera o l'estate la frequentazione diventa quella che storicamente ha sempre caratterizzato il Ducale, ovvero le famiglie del circondario». Il maestro Christian Larcher analizza la situazione da un punto di vista sportivo: «Per giocare a tennis si tratta dell'ambiente giusto. In città, protetto, elegante e curato». E' arrivato da poco, invece, Rino Loffredo, titolare del piccolo bar interno. «Da un mese stiamo conoscendo questa realtà, ma di primo impatto la mancanza più sentita è senz'altro quella dei giovani. Se per mamme e bambini fermarsi nella zona dei giochi può essere l'ideale, davvero si fa fatica a capire perché gli adolescenti non scelgano gli ampi spazi a disposizione a ridosso del laghetto per ritrovarsi. Si tratta di una zona riparata e appartata senza rischio alcuno: perfetta per fare quattro chiacchiere o passeggiare con la fidanzata. Evidente che qualcosa si deve fare per incentivarli: installare una rete wi-fi libera potrebbe essere una soluzione accattivante. Aggiungerei, inoltre, qualche gioco per i più piccoli: l'ideale sarebbe una piccola carrucola oppure una pista da bowling molto semplice e fruibile da tutta la cittadinanza senza costi esagerati». Al bancone del bar Tennis troviamo anche il primario di dietologia Lucio Lucchin, profondo conoscitore del parco. «E' cambiato molto negli anni e, al di là della maggiore cura delle aiuole, quello che dispiace è la pressoché nulla frequentazione dell'ala verso il Commissariato. Una volta era il cuore dell'area e c'erano molte panchine per feste e ritrovi, organizzati dallo stesso bar, che animavano il rione. Oggi non c'è più nemmeno un posto per sedersi e il tavolo da ping-pong è abbandonato a se stesso. Tutto andrebbe rivitalizzato. Va sottolineato, invece, il successo nell'arginare fenomeni di micro vandalismi giovanili come rami spezzati, schiamazzi o piccoli incendi, che hanno caratterizzato il Ducale intorno al 2000». A optare per il pratico piuttosto che il bello è Sandro Borsotti: «Mio figlio ama molto venire qui a giocare a pallone. Francamente se posso lasciarlo libero senza preoccuparmi posso anche rinunciare a cuor leggero all'antico giardino all'italiana». Chiude con uno sguardo agli amici a quattro zampe Giovanna Amador: «Troppo spesso i cani grossi vengono lasciati senza guinzaglio creando situazioni di pericolo, mentre vanno puniti i padroni che non raccolgono le deiezioni. Non può pagare tutta una categoria per la loro maleducazione».
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