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lunedì 29 novembre 2010

Scuole italiane più bilingui


BOLZANO. La scuola bilingue guadagna lentamente spazio e allargherà il proprio bacino d'utenza. È la stessa sovrintendente scolastica Nicoletta Minnei a confermare «che in futuro abbiamo intenzione di espandere il progetto portato avanti dalla scuola primaria Manzoni e secondaria Foscolo ad almeno altri 5-6 istituti comprensivi». Fossero tutti a Bolzano significherebbe che più della metà delle scuole cittadine in italiano offrirebbe un percorso di didattica nelle due lingue. La sperimentazione, che fa ampio uso dell'insegnamento veicolare di alcune materie, giunge quest'anno alla fine del ciclo elementare. In cantiere, quindi, la progettazione per il naturale proseguimento didattico. «Il gruppo di lavoro - continua Minnei - sta procedendo nei tempi previsti. Il passaggio alla scuola media, infatti, comporta delle criticità tecnico-giuridiche che vanno risolte con attenzione». C'è, ovviamente, la necessità di armonizzare la didattica con quanto fatto fino ad ora. «Vero. Molti istituti hanno già attivato in passato esperienze linguistiche, ma qui si tratta di creare un percorso che garantisca una continuità con la primaria». Fino ad oggi il progetto riguardava strettamente le scuole degli istituti comprensivi Bolzano VI (Manzoni-Foscolo) e Bolzano V (Longon-Archimede), ma la novità, come detto, è che altre ne seguiranno. Aprono una breccia, quindi, le proteste degli studenti che nelle manifestazioni della scorsa settimana hanno messo in primo piano l'importanza di un insegnamento bilingue più incisivo. «Con i colleghi dell'Intendenza tedesca - conclude Minnei - stiamo elaborando esperienze di scambio che siano più durature e approfondite anche alle superiori, così come chiesto dai ragazzi. I margini per migliorare questi strumenti ci sono e cercheremo di sfruttarli». Durante il convegno "Interculturalmente", tenuto ieri mattina al liceo scientifico "Torricelli", sulla sezione bilingue è intervenuto anche il Direttore di Ripartizione Ivan Eccli. «A Brunico il progetto è già arrivato alle medie e può essere un esempio. Dal punto di vista legislativo sappiamo che la legge provinciale prevede un 20% di autonomia per le scuole nell'organizzazione della didattica, ma esiste il riferimento alle linee guida che permette di allargare ulteriormente la percentuale. Aspetto legislativo molto importante per la sezione bilingue». Attenzione al progetto, con un tocco di scetticismo, arriva anche dall'Intendenza tedesca guidata da Peter Höllrigl: «Non possediamo documentazione, dati o materiale a sufficienza per dare un giudizio definitivo. Seguiamo l'esperienza didattica con interesse e la consapevolezza che si tratta di una richiesta che parte in modo particolare dal gruppo linguistico italiano». Lo stesso che invia sistematicamente i propri bambini nelle scuole d'infanzia tedesche. «Un fenomeno - ammette l'intendente - che rimane sempre stabile, mentre aumentano gli stranieri di circa 300 unità ogni anno». Difficile, quindi, aspettarsi un'esperienza bilingue nel mondo tedesco anche se gli studenti in corteo non erano solo italiani. «Sono scettico - chiude Höllrigl - perché ritengo più opportuno rafforzare quanto già è attivo senza aprire nuovi fronti didattici».
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