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lunedì 15 novembre 2010

Spagnolli ai costruttori: «Il verde non si tocca altro che 3.000 alloggi»


Alto Adige — 14 novembre 2010 pagina 02 sezione: CRONACA

BOLZANO. «L’immobilismo del Comune alimenta i “Comitati del no” che penalizzano il mondo dell’edilizia». Vittorio Repetto, presidente della Cassa edile, ribadisce il punto di vista dei costruttori: «Servono 3.000 alloggi in 10 anni». Il sindaco: «Non se ne parla». Repetto sceglie la cerimonia di premiazione per i 30 anni di fiducia degli iscritti tenutasi ieri allo Sheraton per lanciare il secondo attacco nel giro di due giorni all’amministrazione comunale. In sala anche Luigi Spagnolli che non se le lascia dire: «Il nostro territorio vive sull’equilibrio fra costruito ed elemento naturale. Non abbiamo nessuna intenzione di intaccare il verde, quindi il futuro dell’edilizia sarà quello di costruire sul costruito e poggerà sugli interventi di risanamento in particolare nell’ambito del risparmio energetico. L’immobilismo non è imputabile al Comune, bensì agli enti sovracomunali che non facilitano le norme per questo genere di interventi e così le regole condominiali diventano capestro. Va cambiata la mentalità di tutti». Repetto dice di non capire le parole del sindaco: «Continuano a risultarmi davvero poco chiare». Nel mezzo gli interventi degli assessori provinciali Florian Mussner e Roberto Bizzo. Il primo auspica «di sgretolare il feudo delle spese fisse e rilanciare gli investimenti che, comunque, a livello provinciale riguardano principalmente le grandi opere» e il secondo ripropone la sfida sul risparmio energetico perché «è impossibile aspettarsi una crescita dell’edilizia come quella registrata negli ultimi 20-25 anni». Prima dell’affondo contro l’amministrazione, comunque, Repetto ha snocciolato una lunga trafila di cifre. «Le statistiche - lamenta - sembrano un bollettino di guerra. A livello nazionale si sono persi 200mila posti di lavoro e nel 2011 si prevede un -1,6%, a meno che non parta il piano casa. Il crollo delle opere pubbliche è del 3% ed in Alto Adige le cose non vanno certo meglio. Il nostro Osservatorio indica una riduzione delle imprese da 2.386 a 1.922, dei lavoratori da 19.181 a 15.116, mentre le ore lavorate sono passate da 19 milioni del 2005 ai 15 milioni e mezzo nel 2010. In soli due anni le imprese sono calate del 6,1% e i lavoratori dell’8,1%. Per quanto riguarda il capoluogo abbiamo informato il Comune che a Bolzano sono 1.850 i lavoratori residenti con un indotto di 6.000 persone e famiglie: sono loro a essere penalizzate dalla mancanza di investimenti. Salvaguardare le spese correnti significa guardare solo al passato e non al futuro». C’è spazio anche per un invito rivolto alla Provincia «che ci deve aiutare a fronteggiare la stretta creditizia. Diventa fondamentale il ruolo dei consorzi di garanzia e bisogna sostenere in pieno il sistema Confidi: autentico volano per tutta l’economia. La Cassa edile ha restituito quest’anno un milione di euro alle imprese in regola con i contributi, per un totale di 3 negli ultimi anni e siamo arrivati a 44.000 Durc contro il sommerso. Su questo tema siamo pronti a spingere su tasti come l’applicazione della congruità in discussione con il nuovo contratto nazionale». © RIPRODUZIONE RISERVATA -
Alan Conti

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