Cerca nel blog

giovedì 9 dicembre 2010

Corso Libertà chiede il mercatino alternativo in piazza Vittoria


Alto Adige — 05 dicembre 2010 pagina 19 sezione: CRONACA

BOLZANO. Trovarsi a due passi dal Mercatino di natale di piazza Walther non garantisce la piena atmosfera natalizia. Quello che sembra un paradosso sentimentale è in realtà un fastidio commerciale diffuso dietro alle casse dei negozi di Corso Libertà, dove si lamenta un sostanziale abbandono rispetto alla vetrina luccicante e illuminata di piazza Walther. Il tappeto rosso, pagato dagli stessi esercenti, steso ormai annualmente sotto i portici, non basta più, e le richieste vanno dalla singola luminaria a un processo che permetta un’inclusione della direttrice ponte Talvera-piazza Gries nel pacchetto turistico bolzanino. «A sporgersi su Corso Libertà viene davvero la depressione - il tagliente commento di Gabriele Paris e Stefano De Gasperi di “Foto Sd” - nel constatare il grado di abbandono che viviamo. Il portico è costantemente sporco e dobbiamo pulirlo noi, mentre la scarsa appetibilità della zona è confermata dai pochi esercizi che ci sono, al netto dei bar. Basterebbe un poco di manutenzione per valorizzarla. Sugli addobbi ormai ci rassegnamo al tappeto rosso pagato a suo tempo 100 euro da ognuno di noi, ma dal Comune non arriva nulla. Sconcertante è che non si tenta neppure di invogliare i turisti, pur essendo vicinissimi al Centro. Istituire un Mercatino alternativo in piazza Vittoria, per esempio, soddisferebbe le tante richieste rimaste fuori da piazza Walther e permetterebbe una distribuzione più ampia dei visitatori senza imbottigliarli in Centro. Logico che ci guadagneremmo anche noi. Per il resto il settore delle fotocamere rimane, fortunatamente, un evergreen dei doni natalizi». Luciano Scacchetti dell’omonima maglieria è il primo a fare autocritica. «Sulla disattenzione comunale negli arredi urbani siamo d’accordo, ma troppo spesso negli ultimi anni è mancata coesione tra noi nelle iniziative da intraprendere. Sulle vendite natalizie la tendenza nell’abbigliamento è sempre più quella del regalo utile, in particolar modo maglieria». Caterina Minati di “Kose e Kose” sposa con entusiasmo la proposta del secondo Mercatino. «Servirebbe a dare maggiore visibilità ad altre zone belle della città. Per noi commercianti il periodo natalizio è importante perché regala lo sprint decisivo nel far quadrare i bilanci a fine anno. Ci teniamo a valorizzare la strada. Per i doni, comunque, i bolzanini si sono fino adesso orientati su prodotti come i carillon o candelabri». «La mentalità abbottonata di alcuni commercianti e i pochi contributi comunali - interviene Roberto Grigoli di “Clochard” - sono le concause della scarsa attenzione all’impatto visivo del Natale in Corso Libertà. Il Mercatino alternativo in piazza Mazzini potrebbe servire, ma è stata bella l’iniziativa di una ragazza che ha realizzato delle cartine per turisti in cui si suggerivano percorsi alternativi con arrivo in piazza Walther che toccassero zone fuori dal Centro. Il tutto finanziato con la pubblicità di alcuni negozi che potevano farsi segnalare sulle mappe. Basterebbero queste piccole attenzioni a cambiare molto». Un Mercatino alternativo, però, non può piovere dal cielo: ci vogliono delle motivazioni. Ines Tauber di “Petite Place” prova a fornirle. «In corso Libertà non trovate nessun franchising: siamo tutti proprietari con negozi storici. Rispetto al Centro, non ci piove, rappresentiamo ancora il mercato più squisitamente altoatesino con una particolarità e un’attenzione al cliente che oltre ponte Talvera oggi è più difficile trovare. Ci sono i turisti che si lamentano di una via Portici ormai omologata? Bene, qui potranno trovare qualcosa che non c’è nelle loro città d’origine. Ecco perché possiamo meritarci un secondo piccolo Mercatino». In chiusura, però, c’è anche chi dei turisti non sa che farsene. «Abbiamo già tentato con un mercato alternativo - chiude Pia Sartorel di boutique “Pigalle” - e non ha funzionato. Personalmente non mi preoccupo più di tanto di chi arriva da fuori perché la mia clientela di riferimento sono i bolzanini e sono loro che devo fidelizzare. Tutto il resto sono chiacchiere». © RIPRODUZIONE RISERVATA -
Alan Conti

Nessun commento:

Posta un commento