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venerdì 17 dicembre 2010

I residenti di Aslago: per arrivare quassù serve la scala mobile


BOLZANO. Ad Aslago spariscono negozi e servizi. Oltre a essere un dato oggettivo, questa progressiva scomodità indispettisce i residenti della parte alta del quartiere di Oltrisarco che, da Passeggiata dei Castani in giù, chiede più considerazione all'amministrazione. Mancano servizi commerciali e nessuno, onestamente, può obbligare i negozianti ad aprire attività lungo strade della città poco battute, ma la richiesta degli anziani di una scala mobile o un sistema di ascesa facilitata è ancora inevasa. Se si accetta la realtà che per fare la spesa è necessario scendere verso via Claudia Augusta, perlomeno ci vorrebbe la sensibilità di fornire una qualche forma di supporto: questa la richiesta più pressante dei residenti costretti ad autentiche fatiche quotidiane. Nel mezzo si inseriscono i vandalismi che continuano a gravitare intorno a piazzetta San Vigilio. Lo scontro generazionale si misura pure intorno alle polemiche per alcune panchine danneggiate senza un vero perché. «Abito a Passeggiata dei Castani - spiega Annunziato Infantino - che è la strada più in alto di tutta Aslago. Bene, lassù non c'è proprio nulla: nessun negozio, servizio o aiuto sociale. Tutti i giorni siamo costretti a scendere verso via Claudia Augusta per i piccoli acquisti quotidiani, dalle sigarette al giornale, ma il vero problema è la risalita. E' necessario trovare una soluzione, ma se ne parla talmente da tanto tempo che alla fine ho deciso di traslocare a breve per farla finita. I piccoli vandalismi? Sono all'ordine del giorno: l'altro giorno, per esempio, i ragazzini hanno rovesciato tutte le panchine della piazzetta senza un motivo, solo per ammazzare la noia» Carmen Munaretto è impegnata nella sua scalata quotidiana: «Una grande fatica tutti i giorni. Bisogna capire che la scala mobile non è un capriccio, ma un'autentica necessità. Capisco che i grandi interventi si concentrino in Centro, ma un pensiero anche a chi abita nelle zone più disagiate andrebbe fatto. Lungo via Castel Flavon non c'è davvero niente e rispetto a qualche anno fa la situazione è davvero peggiorata. L'unico servizio su cui possiamo contare in maniera regolare e continuativa è quello degli autobus Sasa». Alois e Teresa Adami ricordano la situazione del passato. «Quando siamo arrivati ad abitare qui potevamo contare su una macelleria, l'ortofrutta, persino un parrucchiere. Oggi è una desolazione. Si potrebbe pensare a qualche incentivo o sgravio fiscale per chi prende il coraggio a due mani e apre i battenti in questa zona. La scala mobile? Una promessa da marinai. Ci hanno illuso per molto tempo, addirittura palesando soluzioni avveniristiche, salvo poi lasciarci sempre nella stessa situazione». Scoramento trapela anche dalle parole di Luigi Pisato e Maria Calò. «C'è poco da dire: qui manca proprio tutto. Qualsiasi cosa venga considerata normale o naturale per un quartiere, infatti, ad Aslago non esiste. In tutto questo, logicamente, rientrano anche i negozi: persino in via Claudia Augusta stanno chiudendo, quindi le previsioni per il futuro non possono essere troppo rosee. Si fa fatica, pure in senso letterale: non mi ostino a chiedere una scala mobile di ultima generazione, ma almeno degli incontri con la cittadinanza per vagliare le nostre richieste sarebbero auspicabili, invece nulla viene fatto. In Centro, invece, è sufficiente che qualcuno borbotti contro una lucciola per mettere in rampa di lancio fior di ordinanze sindacali. Sul vandalismo, poi, bisogna intervenire perché negli ultimi giorni, solo per fare un esempio, sono andate distrutte cinque panchine, senza nessun rispetto per gli anziani che solitamente le usano per riposare. Della criticità di piazzetta San Vigilio, invece, si è parlato qualche giorno dopo l'intervento delle forze dell'ordine di qualche mese fa, poi tutto è tornato nel dimenticatoio. Le auto, infine, parcheggiano in divieto perché tutti sanno che qui non c'è nulla: nemmeno i vigili». (a.c.)

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