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martedì 21 dicembre 2010

Via Orazio non ci sta: «Troppe multe e pochi parcheggi»


BOLZANO. Una bretella dimenticata: questa la percezione di commercianti e residenti della "loro" via Orazio. «Purtroppo - esordisce Silvana Berti - il marciapiede è diventato un autentico gabinetto per cani. E nessuno si cura di raccogliere le deiezioni, ma non vengono nemmeno elevate sanzioni che siano esemplari. Sembrano dettagli, ma è pure da questi particolari che si giudica l'attenzione che l'amministrazione pone a certe zone della città. Il fenomeno inspiegabile, invece, è che Vicolo Muri è tenuto pulito e intonso». Karin Mall di "Bros prodotti biologici" lancia una proposta provocatoria. «L'unica cosa che potrebbe veramente aiutare il commercio della zona sarebbe la rimozione dell'arco che adduce a piazza Vittoria, consentendo così il transito agli autobus. La presenza di una linea Sasa potrebbe risolvere la cronica assenza di passaggio. I nostri clienti, infatti, o sono residenti nella zona oppure vengono apposta per noi, ma è difficile coinvolgere qualche passante che porti nuova linfa». La cliente Christina Dorfmann conferma: «Sembra effettivamente una strada tagliata fuori dal Centro cui, peraltro, è molto vicina. Vengo a fare compere in questa zona perché conosco già i negozi, ma non mi capita di passeggiarci casualmente». All'interno del salone "Il Laboratorio" troviamo Alessio Greggio: «Prima di tutto bisogna ammettere che si tratta di un posto tranquillo dove svolgere la propria attività. Di contro ho notato anch'io che lo scarso passaggio ci penalizza, anche se chi gestisce attività basate principalmente sull'appuntamento come la mia può resistere senza risentirne troppo. Sul posteggio, comunque, la difficoltà è reale: io, per esempio, avrei lo stallo privato, ma vengo in bicicletta per lasciare spazio ai clienti». Paolo Frei del bar "Tery" si allinea alla posizione comune. «Noi lavoriamo unicamente con i residenti o i lavoratori degli uffici, ma il potenziale di questa via sarebbe molto più importante. C'è la sensazione di non fare tutto il possibile per valorizzarla al meglio». «Le multe fioccano a getto continuo - interviene Micaela Ungur di "Beauty Performance" - e a me sono riusciti addirittura a elevare una sanzione mentre cambiavo le monete da inserire nel parchimetro: assurdo. Molto spesso, oltretutto, i clienti ci chiamano costretti a cancellare gli appuntamenti proprio perché non trovano un posto per lasciare l'auto. Si tratta di penalizzazioni concrete, non di capricci». Maylinda Zaimi di "Lavasecco Silvana" non fa eccezione nella polemica sui pochi stalli a disposizione «persino per noi che qui veniamo a lavorare. E' brutto arrivare alle otto della mattina e doversi disperare per riuscire ad aprire il negozio. Non sarebbe una soluzione, invece, riuscire a portare una linea del bus in zona perché comunque siamo abbastanza vicini a corso Italia da intercettarne gli eventuali passanti. Tutta la situazione, comunque, comporta che il bacino di clientela delle nostre attività si limiti ai residenti». Oniko Kovac risponde dietro al bancone del Bar "Andrea": «Lavorare senza un sostegno da parte di chi decide sulla problematica dei parcheggi ci fa sentire abbandonati. Capisco che non sia facile trovare spazio per realizzare nuovi posteggi, ma palesare un poco di elasticità in più nel punire chi sgarra per qualche minuto sarebbe auspicabile. L'arredo urbano, invece, andrebbe curato di più: davanti al mio locale c'è un marmo sul marciapiede che quando piove diventa una trappola molto scivolosa. Per una questione di sicurezza andrebbe rimosso o messo in ordine. Il mercato del sabato, infine, non porta nessun beneficio a via Orazio perché siamo considerati troppo lontani per delle soste». Chiusura con Maria Giovanna Benetello: «L'idea del mercatino alternativo potrebbe essere utile pure a rivitalizzare una piazza Tribunale troppo spesso deserta. E' triste che il fulcro del rione venga lasciato a se stesso».
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