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giovedì 27 gennaio 2011

Gli abitanti: ridiamo dignità a piazza Vittoria. Va liberata dalle auto


BOLZANO. Il punto fermo è che il Monumento alla Vittoria non si muove e deve essere risanato. Nei giorni in cui nei palazzi romani irrompe l'arco di Piacentini nelle trattative Pdl-Svp, fanno sentire la loro voce i bolzanini. E arriva un'idea: un museo della Grande Guerra sotto al monumento. Potrebbe ridare respiro a una piazza pedonabile e il sorriso ai commercianti, ripagati dal più che probabile richiamo turistico. «Per rendere onore alla bellezza di questa piazza - rompono il ghiaccio Alfonso e Licia Sputore - sarebbe necessario darle un'unità architettonica. Potrebbero funzionare uno spiazzo pedonabile ampio o l'allargamento del parco. Il Monumento, invece, deve rimanere dov'è, senza divenire oggetto di uno squallido mercanteggiare politico. Per molti anziani, infatti, al di là delle sue implicazioni storiche rappresenta un ricordo e, come tale, va salvaguardato». «Capisco fossimo a Roma dove ovunque ti giri trovi un reperto importante - interviene ironica Daria Bertagnolli - ma qui a Bolzano non possiamo fare troppo i sofisticati. Il Monumento alla Vittoria, infatti, ha una sua valenza che spinge anche il turismo a vederlo: sarebbe controproducente toglierlo definitivamente. Escluderei l'idea bislacca che ho sentito di farci un bar, ma inizialmente si potrebbe cominciare a rivalutarlo conferendogli un'illuminazione degna. La piazza libera dalle automobili, invece, sarebbe un grande successo e noi residenti, prima ancora della comodità di un garage, auspichiamo una soluzione simile». Chi conosce bene questa porzione di città è Lino Stefani, proprietario di diversi negozi affacciati su piazza Vittoria. «I cambiamenti andavano portati avanti anni fa, quando ancora non era necessario districarsi tra le tutele delle belle arti. Oggi è tutto più difficile e anche il discorso dei garage sotterranei è campato in aria. Il mercato, però, non può porre veti perché ogni sabato noi sopportiamo il disagio di essere messi in disparte, con i portici che si trasformano in parcheggi per scooter e biciclette. A tutto questo dobbiamo aggiungere che siamo stati privati di piazzole per il carico e scarico. Sul Monumento, invece, appoggio totalmente la proposta di insediarci un museo sulla prima guerra mondiale, curato da un grande esperto e collezionista come Corrado Pasquali che sarebbe capace, attraverso documenti nazionali e dell'impero austro-ungarico, di donare un equilibrio tra i due gruppi linguistici. Il ritorno turistico, inoltre, sarebbe assicurato: a Caoria, in Trentino, si trova il piccolo comune di Canal San Bovo che gode di grande considerazione proprio per la presenza di un museo simile di grande successo». Più cauti Laura Sanfedele e Paolo Pallabazzer che rispondono direttamente dal bancone del bar "Tiffany". «Commercialmente non possiamo nascondere come la situazione odierna sia la più vantaggiosa. Grazie ai parcheggi o il mercato, infatti, il passaggio di gente è sempre cospicuo. L'unica cosa che manca, semmai, è una macchina cambia monete perché il pellegrinaggio di chi chiede a noi spiccioli per banconote è continuo. Le voci, però, continuano a parlare di cambiamenti e di una piazza destinata al solo passaggio pedonale. Capiamo l'entusiasmo, ma attenzione che a Bolzano sono già diversi gli spiazzi urbani simili che sono diventati un deserto, basti pensare a piazza Tribunale o Matteotti. Le stesse esigenze del mercato durante i lavori vanno tenute in considerazione. Intervenire tanto per intervenire, infatti, non porta vantaggi a nessuno». Chi vorrebbe una realtà immutabile, in conclusione, è Arturo de Prezzo, artigiano calzolaio che da anni lavora da "Mister Ok". «Sono qui da tre decenni e mi auguro che piazza Vittoria rimanga tale e quale per molto tempo. Commercialmente funziona bene e ai bolzanini piace: non esiste tutta questa necessità di cambiamento. In questo discorso, ovviamente, trova posto pure il Monumento». (a.c.)
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