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sabato 29 gennaio 2011

La giornata della memoria: strade e piazze


BOLZANO. La Memoria è anche questione di strade. L’e odonomastica cittadina, ovvero l’elenco dei nomi delle vie, magari senza che ce ne si renda conto ma ci invita tutti i giorni a riflettere su alcune figure che hanno scritto la storia della resistenza e della lotta al nazifascismo nella nostra terra. Eppure, di alcune di tali figure magari alcune persone poco sanno.
Vediamo alcune schede sintetiche, allora.
Ada Buffulini. Via poco distante da via Genova. Laureata in medicina, fu particolarmente attiva come antifascista. Nel 1944 organizzò un giornale clandestino rivolto alle donne socialiste ma durante un incontro con alcuni studenti fu arrestata e rinchiusa due mesi a San Vittore. Da qui fu trasferita al campo di transito di Bolzano, dove riuscì ad attuare forme di resistenza interna e attività di sostegno ai prigionieri. Nel febbraio 1945, però, le SS scoprirono la sua attività e fu rinchiusa nel blocco celle fino alla liberazione.
Bruno Buozzi. Pochi sanno che la Fiera si affaccia sulla strada intitolata a una vittima del fuoco dei fucili tedeschi. Bruno Buozzi fu un sindacalista che prima si trasferì in Francia per sfuggire al regime fascista e poi fu arrestato e ucciso dai tedeschi in fuga da Roma nell’eccidio di La Storta, sulla via Cassia.
Giuseppe Di Vittorio. Via vicina a via Buozzi, intestata ad un altro noto sindacalista antifascista arrestato e mandato al confino a Ventotene nel 1941.
Laura Conti. Vicino al servizio veterinario provinciale troviamo via Laura Conti: internata anche lei nel campo di via Resia dopo una riunione tra studenti socialisti. Ebbe la fortuna di evitare la deportazione in Germania e riuscì a sopravvivere.
Toni Ebner. Strinse una forte amicizia con il leader della resistenza antifascista e antinazista in Alto Adige, Michael Gamper.

Romano Guardini. Filosofo della religione, fu spinto alla pensione forzata dal regime che mal sopportava il suo lavoro da intellettuale. E’ nello stradario di Oltrisarco.
Gianantonio Manci. Eroe della resistenza pure Giannantonio Manci, che morì gettandosi dal terzo piano del palazzo della Gestapo e al quale oggi è intitolata la via dove per anni si trovò il Liceo classico “Carducci”.
Franz Innerhofer. Gli è stata intestata una piazzetta, che ricorda il maestro di Marlengo che di fatto fu la prima vittima del fascismo a Bolzano, nel 1921.
Hans e Sophie Scholl. A loro è intestata la piazzetta - parcheggio fra viale Trieste e via Roma. Furono attivisti del gruppo tedesco antinazista “La Rosa Bianca” e trovarono la morte sotto la ghigliottina della Gestapo nella prigione di Monaco. (a.c.) 28 gennaio 2011

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