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lunedì 17 gennaio 2011

Piazza Walther: i bar contro la tassa gazebo «Paghiamo già tanto»


15 gennaio 2011 — pagina 17 sezione: Cronaca

BOLZANO. «Una presa in giro: hanno giocato al gatto con il topo per spillarci qualche soldo in più». Non vanno per il sottile gli esercenti di piazza Walther che, dopo la lettera del vicesindaco Klaus Ladinser contro i box service dei gazebo, ora devono fra i conti con l’intenzione di Spagnolli di aumentare il canone Cosap. Tutto il polverone agganciato all’«armonizzazione» e alla valorizzazione di piazza Walther sembra risolversi, all’atto concreto, con un aumento dell’imponibile per l’esercizio sullo spazio pubblico. Dai banconi dei locali si chiede chiarezza in mezzo a tanta confusione.
«Finalmente tutta la querelle si è rivelata per quello che è - la dichiarazione irritata di Franco Collesei e Franco Padoani, titolari del “Walther’s” - ovvero una richiesta di pagamento. Viene quasi da ridere a pensare che nello stesso giorno in cui Durnwalder risponde picche ai finanziamenti comunali, il sindaco cominci a battere cassa dagli esercenti. Naturalmente iniziare da piazza Walther ha un forte significato simbolico». Ironia tagliente a parte, però, è lo stesso concetto di armonizzazione che non viene compreso. «Non capiamo - continuano Collesei e Padoani - - tutta questa necessità improvvisa di rivalutare la piazza. Il tutto, intendiamoci, senza uno straccio di progetto concreto o di idea. Entrando nel merito del Cosap, invece, parliamo volentieri a carte scoperte: noi paghiamo al Comune 15.000 euro per l’utilizzo dello spazio pubblico per 11 mesi perché durante il Mercatino ci è vietato. Sono 1.360 euro al mese, facendo finta di non considerare che le mensilità di reale utilizzo sono di meno. Non solo: offriamo lavoro stagionale a 8 persone, cui versiamo regolarmente i contributi che vanno ad aggiungersi al resto del personale per un totale di 20 dipendenti, non pochi. Il tutto, infine, mentre assistiamo impunemente alla svendita delle licenze della nostra professione e autentici regali ai sinti in altre zone della città. C’è una domanda, inoltre, cui vogliamo una risposta: quanto pagano di imposte i vari imbiss dei würstel sparsi per il Centro? Ci piacerebbe si armonizzassero pure loro ai nostri costi».
Identico umore nelle parole di Claudio e Alessandro Marchesini, titolari del bar “Domino”. «Davvero non riusciamo più a capire cosa voglia da noi l’amministrazione comunale. Ogni anno ne ha una nuova: due anni fa niente pedane, l’anno scorso le fioriere da pitturare di bianco e verde per volere di un tecnico che ora non c’è più e oggi i box service. Ci devono spiegare cosa intendono per armonizzare perché se vogliono investimenti ogni stagione in base ai loro umori per l’arredo urbano non ci siamo capiti. Cosap troppo basso? Diciamo solo che noi sborsiamo 12.000 euro per 11 mesi, ma nessuno ci copre se a marzo, aprile o ottobre il tempo è brutto e non possiamo utilizzarlo. Il brutto tempo lo paghiamo sulla nostra pelle. Durante le punte stagionali noi diamo lavoro a 12 persone, di cui 5 stagionali, cui vanno aggiunte le spese che, solo per citare la Seab, si attestano a 7.000 euro di bolletta per i servizi. Numeri che servono a far capire che il lavoro in piazza Walther non è certo un privilegio che ci regala il Comune». Cerca l’equilibrio, invece, il segretario della categoria di Confesercenti Mirco Benetello: «Dico solo che sarebbe opportuno lasciare lavorare in tranquillità aziende che investono tanti soldi per il bene loro, ma anche di uno dei simboli della città. Sul Cosap bisogna considerare sia il fatto che il Comune non può mettersi di ragionare come un qualsiasi immobiliarista sia il legittima diritto di ogni cittadino di considerare un poco suo lo spazio pubblico utilizzato».
L’unica parziale apertura alle scelte comunali arriva dagli ultimi arrivati della “Loacker Moccaria”: «L’impostazione di Ladinser - osserva Werner Herrnhofer - mi sembra condivisibile perché vanno evitati certi eccessi che hanno caratterizzato la piazza in passato». (a. c.)

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