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sabato 15 gennaio 2011

Via Merano: i pendolari ci intasano i parcheggi e lasciano le immondizie


14 gennaio 2011 — pagina 19 sezione: Cronaca


BOLZANO. I bollini colorati non sono mal sopportati da tutti i bolzanini, anzi, c’è un intero rione che li invoca con forza. Capita in via Merano, poco dopo Bagni di Zolfo, dove un gruppo di residenti da anni chiede un parcheggio riservato, anziché libero come quello esistente, per sfuggire al quotidiano assalto dei pendolari che lasciano l’auto proprio sotto le loro case. Ad aggravare la situazione ci sono i tanti camper che vengono lasciati in sosta in modo stanziale pure da chi abita lontano in altri quartieri. E’ nato così un comitato degli abitanti che si fa portavoce di un centinaio di famiglie per richiedere l’esclusiva del posteggio per chi possiede il bollino giallo e più controllo contro i pendolari dei rifiuti. I bidoni del parcheggio, infatti, sono meta di molti abitanti della periferia che, per sfuggire alle varie imposte comunali, recapitano i sacchetti in una zona con poco controllo. Il risultato è una montagna di rifiuti ogni mattina con una cinquantina di infrazioni al giorno. Come interlocutore politico, il comitato ha trovato il giovane consigliere della Circoscrizione Gries-S.Quirino Gabriele Giovannetti (Fli): «Ho presentato una richiesta urgente al consiglio perché venga data una risposta in tempi brevi a questi cittadini. Le segnalazioni che mi sono arrivate, infatti, sono moltissime visto che già al momento della realizzazione delle palazzine era stato promesso agli inquilini la realizzazione di stalli adeguati. Dopo anni, però, la situazione è ancora critica perché il loro parcheggio è utilizzato dai pendolari come parking satellite, per poi sfruttare il comodo servizio di autobus e raggiungere il Centro. La nostra richiesta è diretta al presidente Peter Warasin e all’assessore comunale Judith Kofler Peintner perché intervengano al più presto».
«Non è possibile - le parole di Valerie Locatelli - che si penalizzino i residenti permettendo persino la sosta dei camper. I bidoni, poi, vengono presi d’assalto in modo scandaloso». Il nodo dei caravan non va giù nemmeno a Rodolfo Vicenzi: «Addirittura c’è chi viene con la propria auto quando partono per i viaggi in modo da non perdere lo stallo prezioso. Lo considerano come una proprietà personale mentre qui ci sono 220 persone che impazziscono per trovare un posto». Il parcheggio è stato realizzato sette anni fa dove una volta passava la vecchia strada statale «ma sono 11 anni - precisa Fernando Grosso - che ci promettono di fornirci un servizio adeguato. Due anni fa arrivarono precise rassicurazioni sull’installazione di una sbarra contro i camper e la necessità del bollino giallo per posteggiare».
La vicina pensilina del bus è comoda per i pendolari del meranese. «Già, lasciano l’auto qui e vanno - interviene Susanna Pipperger - ma ci sarebbe da ridire pure sulla fermata del bus e la frequenza delle corse. Uno all’ora, infatti, è proprio un trattamento da rione dimenticato». Maurizio Gregoriadis, nel frattempo, auspica «un cartello che segnali, assieme all’obbligo del bollino, i numeri civici delle abitazioni altrimenti è possibile trovarci unicamente con il navigatore satellitare. Non il massimo della comodità per chi volesse venire a farci visita». Pietro Marchioro, dal canto suo, descrive minuziosamente il meccanismo del pendolarismo dei rifiuti: «Arrivano con la macchina piena e svuotano tutto nei bidoni riempiendoli totalmente. In genere preferiscono farlo nelle ore notturne per essere meno visibili, ma anche con la luce non si fanno troppo problemi. Ne approfittano persino i residenti dei paesi sulla Strada del Vino o tutti coloro che abitano in un Comune che prevede il pagamento di un’imposta diretta al cassonetto. La mattina troviamo una montagna di immondizie e per fortuna che c’è una signora che si occupa per conto suo di mettere un poco in ordine. Basterebbe installare una telecamera perché non si tratta di casi isolati, ma di una processione di circa 50 persone al giorno». Sulla questione interviene Giovanna Donadi: «Si potrebbe, in alternativa, chiudere i bidoni con un lucchetto da fornire solo ai residenti in attesa dell’applicazione del nuovo piano rifiut». Chiude Enzo Ferrigato che in passato si è occupato di prendere contatto con l’amministrazione comunale: «La risposta fu scoraggiante. In pratica siamo stati scaricati perché considerati territorio di confine. Ora ci chiediamo se abitare in via Merano costituisca una colpa tale da impedirci di ambire agli stessi diritti degli altri bolzanini».
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Alan Conti

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