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mercoledì 16 marzo 2011

Abitanti esasperati: «In via Macello troppi cantieri abbandonati»

di Alan Conti zoom . BOLZANO. E' ancora ricoverato in gravi condizioni al ad Innsbruck, Francesco Scavone, rimasto gravemente ustionato nell'incendio scoppiato domenica sera in via Macello 61. L'uomo, riparatosi per la notte in una cabina elettrica di una ditta chiusa da tempo, avrebbe tentato di riscaldarsi con una bombola di gas poi esplosa. La sua prognosi resta riservata. Il boato ha fatto tremare i vetri delle case, sventrato un piccolo magazzino in muratura all'interno dell'ormai storico cantiere di via Macello 61 e scosso i residenti. Il desolante buco che sorge dove una volta si trovava la ditta di isolanti termici "Raffaele Bonatti" è per molti l'esempio del degrado della zona Siberia. Da più di due anni, infatti, all'interno non si muove foglia e il passo da zona di lavoro a discarica a cielo aperto con troppe bombole del gas e rifugio per senzatetto è stato breve. Ora gli abitanti chiedono più controlli, anche sugli edifici e le aree abbandonate, mentre alla sera la zona diventa terreno per le prostitute. L'unico passaggio di persone è garantito dalla presenza della multisala "Cineplexx", croce e delizia degli abitanti che hanno sì movimento ma anche parcheggi selvaggi sottocasa. La giustificazione "burocratica" delle varianti che bloccano molti lavori, insomma, non basta più: ora si attendono passi concreti. L'architetto Loris Alberghini spiega come mai il cantiere è ancora fermo. «Aspettiamo alcune varianti. I progetti ci sono non appena avremo il via interverremo per finire un lavoro lasciato a metà. Ci spiace per quel che è successo». Adelina Sottovia, residente a pochi passi dal magazzino andato in fumo, è ancora molto spaventata per l'accaduto: «Abbiamo sentito un'esplosione che ha fatto tremare i vetri di casa. Sarebbe ora che chi di dovere si adoperasse per mettere a posto il cantiere, ma anche i tanti edifici abbandonati». All'interno del vicolo che costeggia il cantiere troviamo Helmut Niedermaier dell'omonimo negozio di sport. «Qui purtroppo i controlli dei vigili e delle forze dell'ordine sono piuttosto scarsi, specialmente poi in questo tratto di strada che è privato. L'unica cosa che li costringe ad intervenire seriamente sono le tragedie ma non è così che si può far crescere via Macello. Il "Cineplexx", inoltre, porta nel rione tanti di quei parcheggiatori che tutti siamo in difficoltà: possibile che si sia potuta realizzare un'opera simile senza prevedere un posteggio, per di più all'interno di una città come Bolzano?». Nel laboratorio di Walter Kuen alcuni dipendenti scuotono la testa: «Due anni che quel cantiere è solo un buco senza dignità. Speriamo che adesso qualcun lo metta in ordine o dobbiamo aspettare che succeda qualcos'altro?». Negativo pure il giudizio di Carlo Marsico: «È tutta la zona che va riqualificata. In via Macello mancano completamente i controlli, il che è spia veritiera di quanto interessi all'amministrazione. Per ora è abbandonata, forse in futuro decideranno di realizzare qualcosa di concreto per valorizzarla e rilanciarla, oltre che aprirci uno splendido cinema senza parcheggio». Sorrisi un poco più ampi al bancone del bar bistrò "Gianna", dove intervengono Gianna Ymeri e Irina Salaj. «Qui si lavora bene e non è così male. Evidente che farebbe piacere vedere riqualificare alcune aree abbandonate, ma il movimento di lavoratori e residenti è soddisfacente. Peccato, invece, che alla sera ci sia ancora della prostituzione, ma basterebbe qualche controllo in più per farci sentire tutti più tranquilli, anche perché l'illuminazione è sicuramente sufficiente». Friederike Dejako, che abita a pochi passi dall'esplosione, è meno conciliante: «Non si riesce a capire come mai questa via venga sistematicamente ignorata. Siamo sempre più inglobati nel centro eppure non ci ascoltano nemmeno per ottenere che i lavori in un cantiere riprendano veloci. Non solo, anche la pulizia delle strade andrebbe migliorata. Chiediamo solo un po' di considerazione in più». Sabina Gigliotti, barista al "Rolly", invece non ha sentito nulla: «Alla sera difficilmente sono qui. Va detto però che durante il giorno il passaggio è davvero poco. Portano vivacità i laboratori artigianali e il cinema, ma forse si potrebbe studiare qualche misura per ravvivare di più il rione. Mi spiace comunque che di notte succeda quel che succeda». Sguardo "diurno" pure per Serena Laratta: «Posso assicurare che di giorno la situazione è tranquilla. Di notte, evidentemente, qualcosa si complica se succedono certe cose delle quali continuo a dispiacermi». © RIPRODUZIONE RISERVATA

1 commento:

  1. Il video è realizzato da Luca Ognibeni (Digital Life)

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