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martedì 22 marzo 2011

Al «Sernesi» il macchiato è arte


19 marzo 2011 — pagina 36 sezione: Agenda


BOLZANO. Un “macchiatone” capace di tramandarsi fra generazioni. I bolzanini conoscono perfettamente il prodotto di punta del Cafè Sernesi, nell’omonima via e vicino all’omonima Galleria, e da anni se ne servono piuttosto numerosi, ma la vera particolarità che differenzia questo bar dalla stragrande maggioranza degli omologhi cittadini è stato l’indolore passaggio di consegne avvenuto un paio di anni fa. Il merito è delle sorelle Alina e Lorena Sandu. «Quando la vecchia gestione - racconta Lorena - ha deciso di passare la mano conoscevano già da qualche anno Alina e sapevano come si muoveva dietro al bancone. E’ stata la prima, quindi, cui hanno chiesto se voleva rilevare l’attività: un’opportunità che abbiamo deciso di cogliere al volo. Anche io, infatti, sono sempre stata impegnata in questo settore, quindi il passaggio è stato automatico».
A loro si è aggiunta Armida Mamaj, ma le variazioni, come detto, sono state davvero poche.
«Il “Sernesi” - continuano le due bariste - è da sempre un locale molto amato da chi frequenta il centro, in particolare per la buona nomea che accompagna i nostri cappuccini e macchiatoni. Ci è sembrato logico modificare il meno possibile di un’attività in grado di funzionare perfettamente, con quello che avevamo imparato sui segreti alla macchina del caffè».
La scelta, a giudicare dal costante affollamento, è sicuramente premiante e gradita dai clienti.
«Dal 1995 - si confida Jessica Bizzarri - vengo qui tutti i giorni. Il caffè è il migliore della città, non c’è dubbio. Alina, Lorena e Armida, dal canto loro, hanno portato una ventata di giovinezza ed entusiasmo che è un surplus».
Che l’attrazione del “Sernesi” sia magnetica lo conferma pure Silvia Coletti: «Non lavoro in zona, ma talvolta mi capita di passarci e allora non mi faccio sfuggire la possibilità di venire qui. Il caffè macchiato e le chiacchiere con le bariste sono impagabili».
Dall’altra parte della strada, proprio davanti al piccolo dehor lungo la strada, campeggia la sede dell’ateneo e più di qualche studente ha deciso di fare del “Sernesi” la propria pausa quotidiana. «E’ vero che abbiamo pure il bar interno - dicono i fratelli tedeschi Fabian e Lena Fricke - ma la qualità del caffè che troviamo qui non è paragonabile. Stando un po’ qui, è difficile non accorgersi come il macchiato migliore di Bolzano venga servito a questo bancone».
L’entusiasmo dietro alle tazzine, quindi, è contagioso e ben presto si apprezza quel filo rosso che unisce il presente alla tradizione: al di là di qualsiasi tecnica, forse, l’ingrediente segreto del macchiatone è proprio questo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Alan Conti

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