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lunedì 7 marzo 2011

I baristi del Centro: «Cacceremo dai locali chi beve e cerca la rissa»


di Alan Conti
zoom . BOLZANO. Non bisogna perdere il controllo: di piazza Domenicani, del centro storico e tantomeno dei nervi. La presa di posizione dei baristi e dei negozianti nelle zone delle risse delle scorse notti è netta: bene il sostegno continuo delle forze dell'ordine, ma anche tolleranza zero con chi alza il gomito. Le posizioni di condanna più netta arrivano proprio dai gestori stranieri, consci che episodi simili possono danneggiare l'immagine di tutti gli immigrati, compreso chi da anni esercita tranquillamente il proprio mestiere. Nelle strade, comunque, resta fondamentale la presenza delle forze dell'ordine, capaci di trasmettere sicurezza anche in chi intende passare una semplice serata di divertimento. La cronaca, quindi, si prende il primo piano in piazza Domenicani e proprio dal bar "Koenig", teatro della rissa di venerdì, arriva la ricostruzione dei baristi. «A un certo punto della serata sono entrati 15 nordafricani che si sono diretti verso un tavolo con due nostri clienti marocchini. Per provocazione si sono messi a bere le birre che i due avevano sul tavolo schernendoli: era evidente che cercassero lo scontro, quindi abbiamo cercato di impedirglielo. Da lì hanno cominciato a volare sedie e tavolini, ma nessuno ci ha mai chiesto alcolici: non c'è stato il tempo». Nel vicino bar "Ritz", l'episodio ha lasciato un poco di amarezza e la presa di posizione da parte dei titolari Francesco Minici e Domenico Bonaccio, con le dipendenti Silvia Napolitano e Inna Cioban, è compatta. «E' capitato anche a noi di avere a che fare con queste persone, ma abbiamo subito messo le cose in chiaro. È evidente che chi decide di aprire un'attività simile in Centro deve mettere in conto di affrontare determinate situazioni, in cui bisogna essere risoluti. Se non si specifica immediatamente che provocazioni e atteggiamenti sopra le righe non sono ben accetti, infatti, si rischia di accendere delle micce pericolose. Quando si verificano delle risse, poi, è tutta la piazza che ci rimette in termini di immagine, mentre durante il giorno la clientela è tranquillissima. Siamo parecchio indispettiti, invece, per la tassa sul suolo pubblico chiestaci dal Comune che ci costringe a rientrare nella stessa fascia di prezzo di piazza Walther, quando è piuttosto evidente che si tratta di due mondi diversi. Tutto viene organizzato lì e a noi chiedono gli stessi soldi: un controsenso irritante». L'osservatorio sulla piazza davanti la stazione di Kumar Vijay dalla sua edicola "Viavai", è di quelli privilegiati. «Il problema non è dentro la stazione, ma fuori. In questa zona ci vogliono assolutamente più controlli. Solo la scorsa settimana un tunisino è stato fermato dai poliziotti perché urlava come un pazzo e non voleva sottostare ai controlli del personale di Trenitalia. Gli animi sono accesi e quando si verificano queste risse, purtroppo, finiscono in mezzo tutti gli stranieri anche chi, come me, lavora da 20 anni nello stesso posto. L'unica cosa che mi sono permesso in questo perioso di chiedere è stata la fine dei lavori nella mia entrata principale dopo due anni e l'installazione di un deposito bagagli che tutti continuano a domandarmi». Nei giardini c'è Marcellu Omoniu, senza tetto rumeno: «La gente dice che noi clochard beviamo e creiamo confusione. La verità, al contrario, è che molto spesso chi è veramente pericoloso sono queste bande di nordafricani che si muovono in gruppo e con estrema violenza. Esercitano traffici illeciti e provare a mettersi contro diventa pericolosissimo. Nemmeno noi ci sentiamo tutelati dalle forze dell'ordine. Qualche settimana fa, per esempio, ho assistito a una rissa a colpi di ombrellate in faccia». Rudolf Riegler e Martin Oberkofler lanciano una proposta: «Riqualifichiamo finalmente il parco della stazione, consegniamolo alle famiglie e vedrete che tutti staranno meglio e ci sarà più tranquillità nella zona». Ilir Cela e Mazniku Pandi del dopolavoro ferroviario in via Crispi. «A noi non è mai mancato il sostegno della polizia in fatto di controlli e prevenzione. E' logico, comunque, che anche i gestori dei locali devono svolgere un ruolo importante nel mantenere sempre calmi e sereni gli animi dei clienti. E avvisare subito la polizia in caso dipericolo».

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