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martedì 1 marzo 2011

I commercianti chiedono una migliore illuminazione dentro la Galleria Europa


BOLZANO. Difendere il prestigio diventa sempre più opera complicata per galleria Europa. Quello che storicamente è stato un passaggio d'élite necessita oggi di una complessiva rivisitazione e a sostenerlo sono gli stessi commercianti che qui lavorano quotidianamente. Un passaggio importante della città troppo facilmente ignorato dai turisti e che non gode dell'arredo urbano utilizzato per altre galleria come, per esempio, quella del "Grifone". Ecco, quindi, che un'illuminazione migliore o il semplice inserimento del passaggio all'interno di percorsi turistici da distribuire in opuscoli potrebbero bastare per ridare smalto alla zona. Chi conosce la galleria fin da quando era piccolo è Patrizio Scarpi che, dopo i suoi genitori, gestisce la foto ottica "Galleria Europa". «La prima questione da affrontare è certamente piazza Università, oggi autentico confine ideale e architettonico del Centro per turisti e bolzanini. Sarebbe auspicabile, infatti, adottare una soluzione come quella scelta per piazza Domenicani, eliminando il marciapiede e mettendo ordine nel parcheggio selvaggio di biciclette. La stessa via Museo potrebbe valere molto di più senza i continui cantieri. Attenzione, inoltre, all'illuminazione che potrebbe essere potenziata, mentre l'ideazione di un opuscolo turistico in cui inserire la galleria come percorso commerciale è certamente una soluzione che potrebbe essere sviluppata». Illuminazione insufficiente anche per Sandro Martucci dell'agenzia viaggi "Blu vacanze": «Sarebbe da migliorare, senza dubbio. Vanno considerate, poi, le somme vertiginose chieste per gli affitti, con rate mensili da 6.000 euro per 50-60 metri quadri: moltissimi soldi. A questo aggiungiamo che pure qui le pulizie dobbiamo pagarcele privatamente e il quadro è completo. Non possiamo, però, negare come il passaggio di gente sia soddisfacente con conseguenti possibilità di lavorare con successo». Attenta e di segno opposto la disamina di Sabrina Marcialis: «Ci troviamo essenzialmente su un passaggio dove è molto difficile portare i clienti dentro ai negozi. Inserirci in un contesto turistico potrebbe certamente portare dei vantaggi, ma non possiamo ignorare che per chi viene da fuori esistono principalmente i Portici e piazza Walther, senza troppo spazio per il resto. Molto spesso, oltretutto, chi non conosce la città è restio a prendere un passaggio che non sa dove potrebbe finire, per paura di perdersi: delle piccole indicazioni, invece, potrebbero tranquillizzare i visitatori. Non possiamo, inoltre, nemmeno paragonarci a galleria Grifone, dove la posizione vicino alla stazione è strategica, ma il lavoro di arredo e cura urbana è stato certosino, a differenza di quanto viene fatto qui da noi. Talvolta, comunque, al sabato assistiamo a un fiume di persone lungo via Museo e il deserto davanti alle nostre vetrine: difficile capire il perché, quindi chiediamo a chi di dovere di intavolare una riflessione su questo. Forse uniformare gli orari di apertura dei negozi potrebbe dare una mano, senza scoraggiare chi passeggia e trova metà attività chiuse e metà aperte». Soddisfatta, invece, Barbare Zeggio dell'outlet "Easy": «Sicuramente ci troviamo meglio che in galleria Sernesi dal punto di vista del passaggio e della visibilità. Evidente che i percorsi turistici e qualche iniziativa potrebbero migliorare la situazione, ma non è giusto lamentarsi troppo». Punto d'osservazione privilegiato della zona è quello di Maurizio Nettuno e Francesca Sigillò di "Timberland", esattamente ad angolo tra via Museo e galleria Europa. «Molto difficile vedere gente che devia dalla direzione verso i Portici. Noi consigliamo sempre una visita all'interno a chi ci chiede indicazioni, ma non sempre è facile uscire dall'asse principale». Coordinamento e uniformità, invece, sono le parole da seguire per David Kaisermann e Stefanie Kofler di "Napapijri": «Tutto il centro storico dovrebbe decidere di adottare un orario unico, in modo da garantire un'offerta compatta ai clienti. Più in dettaglio sulla galleria, invece, credo che dovremmo orientarci verso una sinergia sempre più stretta. La pulizia, è vero, dobbiamo pagarcela tutti insieme, ma il servizio è soddisfacente. Mai visto, però, qualcuno di Seab che venisse a spazzare o qualche iniziativa seria per frenare il fenomeno dei clochard che vengono a dormire qui sotto nelle notti invernali». (a.c.)
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