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venerdì 25 marzo 2011

Via Vanga, i residenti: "Troppo pericolosa e mancano i parcheggi


BOLZANO. E' tra le strade più strette del Centro eppure è una delle poche a doppio senso: è questo il primo paradosso che indispettisce commercianti e residenti di via dei Vanga, piccolo budello cittadino dove le scuole guida potrebbero insegnare l'importanza di rispettare la distanza dall'altra corsia. Il tutto, chiaramente, incide sulla sicurezza e la sua percezione se è vero che qualche mese fa era stata promossa una petizione per l'installazione di un dosso di rallentamento sulla strada. Oltre al traffico, però, via dei Vanga lamenta una difficile gestione nel parcheggio delle bici sui marciapiedi e una complessiva scarsa raggiungibilità a causa di un'offerta di posteggi per le macchine risibile. «Via dei Vanga è molto pericolosa - le parole di Jutta Perini di City Fitness - e per la poca larghezza che ha forse è davvero troppo continuare a permetterne il passaggio nei due sensi di marcia. Le bici sul marciapiede, poi, andrebbero gestite meglio perché se è un bene che molti bolzanini prendano le due ruote per spostarsi, è altrettanto importante permettere il transito senza difficoltà delle carrozzelle per mamme e disabili. Tempo fa, comunque, avevamo organizzato una petizione per richiedere l'installazione di un dosso rallentatore, ma non se ne fece mai nulla: le auto, infatti, continuano a passare a velocità scriteriata. L'ultimo appunto, infine, va fatto all'illuminazione, davvero troppo fioca alla sera per garantire un minimo di visibilità e aumentare la percezione di sicurezza». Paola Dalla Bona ed Evelyn Seebacher del vicino coiffeur Stile Libero concordano: «Camminando sul marciapiede bisogna prestare attenzione alle auto che transitano e non si tratta di un'esagerazione dato che più volte siamo state urtate fisicamente dagli specchietti. Via dei Vanga è certamente tra le vie più strette del centro eppure continua a sopportare il doppio senso di marcia. I nostri clienti, inoltre, sono costretti a venire sempre a piedi o in bici per l'impossibilità di trovare un posteggio». Dentro la lavanderia Aurora incontriamo Mahmood Zahid che ha fatto della lotta alle biciclette appoggiate alla vetrina un autentico cavallo di battaglia. «Ho messo un cartello perché la situazione stava diventando insostenibile. I pedoni erano sistematicamente costretti a scendere sulla carreggiata, rischiando parecchio in un punto cieco immediatamente dopo la strettoia. Si parla anche di bambini e persone anziane, non scherziamo. Quante volte, inoltre, mi è capitato di vedere grandi mezzi incastrati sulla strada per colpa delle auto in seconda fila. Le scuole, gli uffici e gli ambulatori, infatti, determinano un afflusso di traffico importante su una via impreparata». Molto meno preoccupato è Klaus Scherer, titolare della pasticceria della zona: «Il traffico non disturba più di tanto e, dobbiamo essere sinceri, aiuta a mantenere il rione movimentato e frequentato. Quello che dispiace, però, è il sentirsi costantemente tagliati fuori dal resto del centro. Parcheggi, iniziative e manifestazioni turistiche sono tutte questioni che non ci riguardano, pur trovandoci a pochi passi da piazza Walther. Una sensazione, oltretutto, che non è solo frutto del piagnisteo di qualche commerciante, ma che ci viene confermata dagli stessi clienti quando devono raggiungerci». Chiusura con il giudizio tagliente di Andrea Ravanelli: «La gestione del flusso del traffico su via dei Vanga è una vera schifezza che innalza il rischio di incidenti. Sarebbe bene trovare delle contromisure, in particolar modo nella zona della strettoia perché gli automobilisti che passano a velocità sostenuta sono sempre di più. La raccolta firme per il dosso, purtroppo, non ha portato ad alcun frutto concreto. Molte difficoltà, infine, nel trovare parcheggio e per rendere l'idea numerica del disagio basta dire che, tra gli altri, esiste un edificio composto da 60 appartamenti tutti senza posto auto garantito». (a.c.)
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