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domenica 3 aprile 2011

Ieri con le porte aperte la Lub ha superato l’“esame” degli studenti


02 aprile 2011 — pagina 36 sezione: Agenda


BOLZANO. Perché scegliere una facoltà della Lub, l’Università di Bolzano? Era questa la domanda più in voga nella giornata di porte aperte che l’ateneo ha organizzato ieri. Un buon successo in termini di pubblico per un’iniziativa che ha visto alla mattina l’offerta delle lauree triennali, con molte visite dei ragazzi delle scuole superiori cittadine, e al pomeriggio le specialistiche.
Dunque, lasciata per una volta da parte la motivazione linguistica che in tempi di stretta sulle certificazioni all’atto dell’iscrizione è arma a doppio taglio, ecco spuntare dalle parole degli studenti pregi e difetti dell’ateneo per un ritratto piuttosto fedele della realtà accademica cittadina.
Silvia Vettoretti e Marco Seravalli sono stati assegnati al desk d’ingresso: sostanzialmente dirigono gli interessi. «In molti chiedono informazioni per informatica, design e scienze della formazione». Le prime due sono proprio le facoltà cui sono iscritti Silvia e Marco e da loro ci facciamo raccontare perché si dovrebbe imitare la loro scelta. «A design - comincia Vettoretti - la vera differenza la fa la possibilità di esercitarsi con molti materiali diversi. Si tratta, insomma, di una versatilità di preparazione che arricchisce senz’altro il proprio bagaglio culturale e curriculare. Sono proprio i docenti, infatti, a vantare background molto eterogenei tra loro. Le lingue? Sono essenzialmente un mezzo e non il fine ultimo». Seravalli, dal canto suo, si appresta a uscire da una facoltà a pieno successo occupazionale nel mondo del lavoro «e ancora prima della laurea - conferma - ho già ricevuto offerte di collaborazione. La forza di questo percorso, però, è la grande attenzione posta alla produzione pratica delle nozioni di base che ci permette di proporci alle aziende dopo aver già affrontato all’università le prime criticità tecniche».
Dal mondo dell’economia arrivano le parole della studentessa austriaca Daniela Halbwidl e di Giulia Bellemo. «Dal punto di vista accademico non c’è dubbio, si tratta di un ateneo di altissimo profilo per le lezioni e la qualità dei docenti. Qualche appunto andrebbe fatto su alcune questioni legate alla comunicazione organizzativa, quindi all’amministrazione di tutto l’ateneo».
Tra le novità più importanti per il prossimo anno accademico, però, troviamo un nuovo giro di vite nelle credenziali linguistiche per l’iscrizione al primo anno. «Una misura - rispondono le ragazze che sono arrivate con poca dimestichezza con la seconda lingua e oggi passano con facilità da un idioma all’altro - che ha dalla sua il vantaggio di una preparazione di base più forte e il risparmio di tempo nei corsi di recupero linguistico. Dall’altra, però, è vero che con la giusta motivazione si può tranquillamente arrivare a buoni livelli di conoscenza della lingua anche partendo dal basso».
Un capannello di interessati, nel frattempo, si forma davanti al desk di scienze della formazione primaria, protagonista di un’altra delle novità targata 2011/2012.
«La durata del corso si innalzerà da 4 a 5 anni - spiega la responsabile di facoltà Francesca Martinelli, aiutata da Caterina Rosso - ma consentirà agli iscritti di ottenere l’idoneità all’insegnamento nella scuola primaria e dell’infanzia, mentre prima seguivano carriere separate, e dell’inglese alle elementari. Per quanto riguarda le lingue, invece, presenteremo una proposta di integrazione dell’offerta con un esame sostenuto in L2».
Oltre alle varie facoltà, comunque, tante sono state le domande per gli alloggi universitari all’interno degli studentati provinciali. La comodità di alcuni di essi rispetto al resto d’Italia, a dire il vero, può tranquillamente essere tra i primissimi motivi per consegnare il modulo d’iscrizione in via Sernesi.

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Alan Conti

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