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venerdì 29 aprile 2011

Morabito del Pd è il nuovo presidente del rione Don Bosco


BOLZANO. Lino Morabito (Pd) è il nuovo presidente della circoscrizione di Don Bosco. È stato eletto (6 favorevoli, centrosinistra e Udc, 5 contrari), ieri sera, dal consiglio di Quartiere dedicato alla successione del dimissionario Luigi Baratta. La scelta definitiva dell'Udc, dunque, è stata quella di tenere fede ai patti di maggioranza e la consigliera Francesca Gigliotti ha fatto da ago della bilancia spostando l'elezione sul primo dei non eletti nella lista del Pd. Morabito, quindi, dopo 38 anni in Comune dove ha lavorato nell'ambito delle attività per il tempo libero, si concede una doppia accelerazione in breve tempo: consigliere con surroga e pochi minuti dopo presidente di circoscrizione. Il neopresidente guarda ai nuovi rioni: «Farò dei giri a Firmian e Casanova per valutare attentamente le priorità. L'ultimazione delle scuole da una parte e il lotto dei servizi dall'altra sono temi caldi». Attenzione, però, rivolta anche alla "vecchia" Don Bosco: «Va seguita da vicino la questione relativa alla nuova piazza e la trattativa in atto con l'Ipes per la proprietà o il diritto d'uso». Morabito, comunque, il quartiere lo vive sulla pelle: «Per anni ho abitato a Don Bosco e adesso mi sono spostato a Firmian, conosco la situazione e ho intenzione di portare in Circoscrizione spirito collaborativo al di là delle schermaglie politiche». Proprio queste ultime gli hanno consegnato il timone del Quartiere dato che l'Udc ha posto un veto invalicabile sulla candidatura di Luciano Stevanella, anche lui Pd e già consigliere. «Guardiamo alla persona - le parole del consigliere comunale Angelo Gennaccaro e di Gigliotti - e non alle manovre di palazzo». A uscirne malconcio, dunque, è proprio Stevanella che non nasconde l'amarezza: «Nessuno dell'Udc è mai venuto a spiegarmi il motivo di questa preclusione. Siamo di fronte ai giochi della politica, ma sull'appoggio a Morabito non mi sono tirato indietro. Chiaro che il presidente l'avrei fatto con orgoglio». Col cerino in mano rimangono pure Francesco Mafrici (Fli), Tania Bergo (Lega Nord) e Walter Terranova (Pdl): i tre nomi considerati spendibili nell'ipotesi di ribaltone. «È davvero incomprensibile - commenta Mafrici - che persone con più anni di consigliatura vengano scavalcate nelle preferenze da chi è appena entrato. Sarebbe stato meglio non ridursi, ancora una volta, a una votazione decisa sul filo di lana, ma scommettere veramente sulle persone e cercare un nome in modo compatto. La presidenza alla Gigliotti dell'Udc poteva essere una soluzione in questo senso». «Era tutto già deciso - tuona Bergo - ed è stato del tutto inutile confrontarsi e interrogarsi sul futuro della Circoscrizione. Abbiamo perso un'occasione». Chiusura con Terranova: «Avevo avanzato la mia candidatura per riallacciare il discorso con quanto di buono era stato fatto durante la presidenza di Enrico Lillo. Ora speriamo che Morabito possa avere le capacità di essere incisivo e presente». (a.c)

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