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domenica 10 aprile 2011

Pichler Rolle: sì ai monumenti storicizzati


BOLZANO. Il Monumento alla Vittoria e il bassorilievo di Piffrader devono rimanere purché storicizzati. È questa la posizione del consigliere comunale Pdl Enrico Lillo, del coordinatore provinciale di Fli Alessandro Urzì e, a differenza delle prime intenzioni dell'Svp, del capogruppo in consiglio provinciale della Stella Alpina Pichler Rolle. Non dice no allo smantellamento del bassorilievo di piazza Tribunale, invece, il segretario del Pd Antonio Frena. Sono queste le posizioni che emergono dalla affollata conferenza "Oltre il Novecento" organizzata ieri nella Sala Fronza del teatro Cristallo. La premessa della discussione è stata affidata all'architetto genovese Riccardo Forte: «A Bolzano affrontate una questione che dovrebbe essere superata da tempo. A Berlino, Mosca, Tirana, Asmara, Pomezia e Milano esistono monumenti e simboli di regime che non solo vengono mantenuti, ma addirittura tutelati. Il Monumento alla Vittoria, comunque, ha anche una funzione urbana: è una straordinaria porta verso la città nuova e il modello di Piacentini è certamente l'Arc de Triomph. Bolzano deve la sua ricchezza di patrimonio proprio a un'eterogeneità degli stili che non può rinnegare. La strada, quindi, è storicizzare, che non significa nè passare con le ruspe nè coprire le "vergogne" con un pannello». «Teniamo presente - ribatte Elmar Pichler Rolle - che la nostra sensibilità è molto diversa. I monumenti, però, vanno mantenuti purché si trovi il modo di depotenziarli. Non sempre, comunque, il gruppo tedesco è stato contrario a certe architetture: pensiamo, per esempio, allo stadio e ponte Druso, palazzo Rossi o altre architetture». Il nodo, non è un mistero, è però legato al Monumento e al frontone. L'Svp, dunque, non parla più di smantellamenti? «Storicizzare e mantenere è quello che vogliamo fare a Bolzano», replica il capogruppo Svp. Alessandro Urzì, nella doppia veste di relatore e moderatore, riparte dall'accordo Svp-Bondi: «Intesa che ancora ferma i lavori al Monumento in attesa di capire che tipo di museo predisporre». Torna indietro fino al referendum di piazza della Pace Antonio Frena: «Abbiamo perso allora un'occasione e continuiamo oggi». Il Pd, dunque, apre alle ruspe? «Per il Monumento assolutamente no, ma sul bassorilievo ho un'altra opinione personale». «Troppo spesso - chiude Lillo - l'Svp si è rivolta direttamente a Roma scavalcando gli interlocutori locali e impedendo la collaborazione». (a.c.)
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