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giovedì 26 maggio 2011

Elementari: in pensione 45 maestre


4 maggio 2011 — pagina 14 sezione: Cronaca


BOLZANO. Ondata di pensionamenti senza precedenti nella scuola di lingua italiana. Con la fine dell’anno scolastico lasceranno 45 maestre alle elementari, e 28 docenti alle superiori. La motivazione principale è il possibile innalzamento in futuro dell’età pensionabile. Alle elementari verranno riassegnate 20 cattedre.
Le assunzioni in ruolo per gli insegnanti della scuola primaria del prossimo anno scolastico potrebbero quintuplicare passando da 4 a circa 20 cattedre da assegnare. La buona notizia per i molti docenti inseriti nelle graduatorie provvisorie è conseguenza dell’eccezionale ondata di pensionamenti che investirà quest’estate la scuola altoatesina nel suo complesso e la primaria in particolare. Le cifre, infatti, parlano di 45 ritiri alle elementari e 28 alle superiori: cifre decisamente in controtendenza rispetto agli standard degli ultimi anni. A livello normativo, comunque, non c’è una ragione stringente che porta alla scelta della pensione immediata, se non il generico timore di un innalzamento dell’anzianità di servizio necessaria, ferma oggi a 40 annualità. La cifra relativa al contingente destinato alle future assunzioni, comunque, rimane forzatamente una stima che andrà verificata nei prossimi mesi al netto di alcuni passaggi amministrativi delle prossime settimane. Sulla previsione di una ventina di posti, tuttavia, convergono le proiezioni di sindacati e Sovrintendenza. «Negli anni ottanta - spiega Donatella Califano della Cisl Scuola - ci furono assunzioni in ruolo massicce e oggi, chiaramente, cominciano a sentirsi gli effetti sottoforma di pensionamenti. La cifra totale, infatti, è davvero consistente rispetto a quanto avvenuto negli anni passati». Alle primarie, per esempio, si calcolano 45 pensionamenti di cui 4 part-time, mentre alle superiori tocchiamo quota 28 ritiri con un part-time. «La formula del mezzo servizio è un’opzione che viene concessa agli insegnanti e che alcuni sfruttano per prolungare la propria carriera. Il dato incoraggiante, da un punto di vista delle assunzioni, è comunque quello che si riferisce alle scuole primarie perché alle superiori la riforma e le relative applicazioni potrebbero alterare in modo significativo le previsioni». Al tirar delle somme, dunque, cosa si devono aspettare i docenti che ogni anno attendono il periodo tra agosto e settembre con una certa apprensione? «Crediamo sia ragionevole ipotizzare una ventina di assunzioni a tempo indeterminato, anche se chiaramente punteremo a ottenere quanti più posti possibili alla luce dei dati emersi». Sulla stessa linea è Giannina Facca della Uil Scuola: ‹‹In effetti non ci sono motivazioni particolari per il boom di pensionamenti, se non la paura, fondata, che la soglia dei 40 anni venga innalzata».
Una situazione, però, che per una volta sembra tendere una mano ai precari: «L’anno scorso - ricorda Facca - abbiamo dovuto condurre una trattativa serratissima e alla fine si liberarono 4 posti. Il prossimo anno, però, puntiamo tranquillamente a quota 20: il salto in avanti è evidente». Aspirazioni confermate dal segretario di settore Giovanni Scolaro: «Arrivare ad almeno venti assunzioni non dovrebbe essere un problema».
Giorgio Danieli, direttore dell’ufficio amministrazione personale insegnante della Sovrintendenza, spiega il meccanismo per ottenere la cifra definitiva delle disponibilità. «Al dato dei pensionamenti vanno decurtati i trasferimenti da altra provincia, mentre nel calcolo complessivo vanno tenuti in considerazione anche i docenti provvisori. Il meccanismo, insomma, ha diverse variabili, ma alla fine ci restituisce un monte totale certo sui posti vacanti del quale, per legge provinciale, possiamo riassegnare fino a un massimo del 90%». E’ nello stabilire questa percentuale che troverà spazio la contrattazione con i sindacati. ‹‹Sì, ma l’ipotesi del raggiungimento delle 20 disponibilità mi sembra corretta anche se, è bene ricordarlo, in questo momento non è ancora possibile sbilanciarsi con certezza su un numero definitivo».

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Alan Conti

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