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mercoledì 11 maggio 2011

Protesta delle lenzuola alle Von Aufschnaiter «No al trasferimento»


di Alan Conti
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BOLZANO. "Una scuola all'altezza: qui e ora". Genitori, insegnanti e direzione della scuola media "Von Aufschnaiter" sono passati ieri dalle parole all'azione fasciando l'edificio di via Leonardo Da Vinci con otto striscioni dagli slogan inequivocabili. Italiano, tedesco, inglese e ladino per dire che il trasferimento in via Vintola non può essere accettato sia per motivi di affetto storico sia, soprattutto, per ragioni didattiche, logistiche e di spazi. Dietro allo stendardo blu che all'incrocio con via Cassa di Risparmio spiega a passanti e automobilisti che le von Aufschnaiter non sono una scuola di serie B c'è, comunque, tutta l'unità dell'istituto: dalla dirigente agli alunni, passando per professori e insegnanti, tutti si muovono coordinati. «Siamo molto compatti - esordisce la dirigente Ingrid Pertoll Froner che ha lasciato a ragazzi e genitori il proprio ufficio per il completamento degli striscioni - e questa è sicuramente la vera forza di questa protesta. E' importante far sentire la propria voce perché se è vero che con gli uffici predisposti abbiamo fatto un buon lavoro per mettere in sicurezza la struttura, adesso non vogliamo essere trasferiti in questo modo. Come dirigente, sia chiaro, ho il dovere di valutare la funzionalità di un'eventuale nuova sede e, al di là delle motivazioni affettive, non ci sono reali vantaggi nell'andare in via Vintola. Gli spazi, infatti, sarebbero ancora più angusti e la logistica troppo penalizzante per i tanti pendolari che abbiamo tra gli iscritti. Non solo, considerando la lentezza delle trattative con i Padri Francescani difficilmente potremmo entrare nella nuova scuola entro dieci anni. Una ristrutturazione dell'attuale, invece, potrebbe impiegarne al massimo la metà». Già, perché rimanere nella storica sede non significherebbe lasciarla tale e quale. «Non vorrei - riprende la dirigente - che aver ottenuto i lavori per la sicurezza ci penalizzi. Non dimentichiamoci, infatti, che la scuola sicura è semplicemente la base di partenza. Ci sentiamo autorizzati ad avanzare ulteriori richieste visto lo standard medio altoatesino. L'aumento degli iscritti, infatti, ci porta ad aver bisogno di un'aula di musica, una di informatica e una palestra decente. Spostarci non porterebbe questi vantaggi«. Concordano pienamente i genitori Barbara Rottensteiner e Karin Blaas. «Non si tratta solo di una battaglia per i nostri figli dato che, trattandosi di scuola media, difficilmente frequenteranno ancora queste aule a lavori ultimati. E' un diritto della Von Aufschnaiter, infatti, non sentirsi trattare come un istituto di serie B, pronto a levare le tende per far spazio alla ben più importante Università. Le amministrazioni dicono di voler creare un polo scolastico in via Vintola, senza accorgersi che questo polo lo hanno già tra via Leonardo Da Vinci, via Cassa di Risparmio, via Ospedale e piazza Università. Le Von Aufschnaiter, per esempio, hanno collaborazioni con la scuola primaria "Dante Alighieri", con il Conservatorio "Monteverdi" nell'ambito dell'indirizzo musicale e con la Lub. Ora tutto dovrebbe essere smantellato con un danno didattico rilevante». Domani sera, intanto, si terrà un'assemblea popolare in vicolo Gumer alle 20 dedicata alle Von Aufschnaiter alla presenza dell'assessore comunale Klaus Ladinser e quello provinciale Florian Mussner. «Vedremo - conclude Rottensteiner - cosa avrà da dirci l'amministrazione in proposito. Valuteremo quanto hanno pesato le mille firme raccolte e consegnate in Comune oltre un anno fa e cercheremo di portare quanti più genitori possibile in sala per far vedere quanto questo sia un problema sentito e importante». A coordinare le operazioni tecniche di affissione, intanto, hanno partecipato anche gli insegnanti Amadeus Bortolotti e Ivan Lezuo. «Questa scuola merita di poter contare su strutture all'avanguardia e al passo con i tempi. Per questo sosteniamo con forza questa azione. Sono molti anni che lavoriamo in un edificio che necessita di interventi di rilancio totale. Abbiamo continuato a chiederli con insistenza dimostrando amore e affetto per questo istituto: sarebbe davvero ingiusto essere liquidati in fretta e furia solo perché la Provincia ha deciso che dobbiamo lasciare il posto all'Università».

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