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venerdì 6 maggio 2011

Via Goethe: negozianti divisi sull'apertura serale. Sì all'orario continuato


di Alan Conti
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BOLZANO. Trovare un'intesa unitaria sugli orari d'apertura e l'offerta complessiva: i commercianti del Centro su questo punto sono tutti d'accordo. Peccato sia anche l'unico fronte davvero comune perché, entrando nei dettagli concreti, le esigenze dei singoli continuano ad apparire inconciliabili fra loro. Orario continuato o prolungamento serale, chiusura al sabato pomeriggio o aperture totali compresi i festivi: le polarizzazioni sono queste anche in un segmento commerciale ridotto come quello di via Goethe. A corollario fanno capolino alcune controversie "storiche" per i negozianti del quartiere centrale legate all'eccessivo traffico di bici e furgoncini del carico-scarico o al passaggio di persone e turisti che non si distribuisce uniformemente tra le varie strade. A dare il la alle discussioni, comunque, è stata la scelta di alcuni commercianti di via Leonardo Da Vinci di tenere aperto fino alle 22 in occasione di manifestazioni particolari come "Godetevi la primavera" (avverrà domani) o in occasione - e questa volta saranno coinvolti tutti i negozianti bolzanini - dell'inizio dei saldi. Le reazioni, per la verità, sono abbastanza tiepide. «La stragrande maggioranza della clientela interessata agli acquisti - spiega Fernando Moz Nicolussi di "Bata" - viene durante il giorno, quindi non vedo tutta questa necessità di rincorrere per forza l'orario lungo». Miriam e Franziska Gostner, dal canto loro, guardano la questione dal punto di vista delle dipendenti presso "Tally Weijl": «L'idea di essere al lavoro anche alla sera tardi richiede una certa fatica, ma è evidente che se si tratta di una misura condivisa da più negozi, in occasione di qualche evento particolare, si può prendere in considerazione. Lo stesso dicasi per quanto riguarda il sabato pomeriggio». Andrea Filidei di "Oro mania" è più cauto. «Io chiudo sia il sabato pomeriggio sia a un'ora decente alla sera. Non dimentichiamoci che esiste una dimensione umana e familiare che va salvaguardata prima ancora di tutti i ragionamenti sull'appeal commerciale e le sue formule. Bisogna considerare, inoltre, che Bolzano e il suo centro vivono molto sulla componente turistica che, di norma, è molto più presente durante la giornata che non dopo cena». «Non c'è nessuna convenienza nell'orario notturno - interviene risoluto Stefan Vettori dell'omonimo negozio che da 65 anni si affaccia sulla strada - piuttosto è meglio il continuato. È l'esperienza a dettarmi queste considerazioni ed è certamente vero che più unità c'è e meglio è per tutti, ma non possiamo negare come le esigenze mutino a seconda degli articoli proposti, quindi trovare posizioni uniformi su questi temi piuttosto complesso. Via Goethe, però, è cambiata molto negli anni e oggi il traffico di biciclette e, soprattutto, furgoncini del carico-scarico fuori dall'orario loro riservato sta diventando eccessivo. Sono lontani, infine, i tempi in cui il parcheggio al posto del teatro stabile disegnava un ideale percorso verso piazza Walther o i Portici che passava di qua. Oggi tutte le direttrici turistiche si sono spostate». Franz Stuppler, titolare della liberia "Südtiroler Buchhandlung", tira il freno. «È evidente che chi vende libri come me non ha nessun interesse a puntare forte, per esempio, sulle serate di inizio svendite quando noi di saldi non ne abbiamo. Tenere aperto alla sera, quindi, non porterebbe vantaggio. Al sabato pomeriggio, invece, ci siamo accorti che dopo le 15 le visite calano drasticamente». Dopo quell'ora, dunque, serrande abbassate. Analisi lucida ma non troppo incoraggiante, infine, quella di Konrad Erlacher dell'omonima gioielleria: «Questa strada non è più quella di venti anni fa, inutile nasconderselo. La fidelizzazione del passato è stata importante perché possiamo contare su uno zoccolo duro di clientela che, evidentemente, è contenta degli orari che facciamo al momento. Evidente, invece, come le grandi catene internazionali puntino di più verso un mercato più aggressivo e un servizio continuativo perché guardano a un bacino più mutevole. Difficile che collimino gli interessi». Specie quando, non a caso, si guardano solo quelli di bottega.
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