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mercoledì 29 giugno 2011

Gli studenti: abbinare la prova di lingua tedesca all'esame del patentino


BOLZANO. La terza prova di Maturità di tedesco - in calendario ieri - e il patentino di bilinguismo hanno qualcosa in comune: esistono solo in Alto Adige. Gli studenti all'ultimo anno delle superiori, però, cercano un ulteriore motivo di contatto tra le due peculiarità e invitano la politica a pensare un collegamento tra questo scritto e la certificazione di bilinguismo. Tante le proposte sul tavolo, a cominciare dal considerare la prova come scritto del patentino B. Davanti, ovviamente, alla commissione provinciale, fino al riconoscimento secco di una certificazione al termine del corso di studi dei licei o degli istituti tecnici. La riflessione dei ragazzi, inoltre, assume ulteriore peso perché non è basata sui motivi utilitaristici per il mondo del lavoro: in caso di cambio della norma, infatti, ad avvantaggiarsene sarebbero i maturandi del futuro. Lo stesso ufficio di bilinguismo ha rimarcato in occasione dell'audizione presso la commissione provinciale speciale per l'apprendimento della seconda lingua la necessità di ripensare alcuni meccanismi dell'esame, con particolare riferimento alle lunghe liste d'attesa e l'iscrizione in massa degli studenti a fine ciclo. Per quanto riguarda la prova d'esame di Maturità, invece, sorrisi distesi all'uscita di tutte le scuole dove il grado di difficoltà del compito è stato sancito dalla tematica del testo scelto dalle varie commissioni di classe. Più che la comprensione, comunque, l'abilità linguistica che più mette in difficoltà i giovani è una produzione che sia grammaticalmente ineccepibile. «Abbiamo ricevuto un testo di Anna Frank - commenta Fabio Tranquillini dell'Itc "Battisti" - da analizzare e commentare attraverso alcune domande inerenti al testo e un piccolo tema sull'Olocausto. Non troppo dissimile dall'esame del patentino. Credo sia andata piuttosto bene, anche se ancora una volta si è rivelata drammatica la grammatica». «La possibilità di utilizzare il vocabolario - interviene il compagno Daniele Defant - ci facilità il lavoro dal punto di vista lessicale, quindi è grammaticalmente che incontriamo le maggiori difficoltà. Patentino con la Maturità? Assolutamente d'accordo». Chi va controcorrente è Marina Gacic: «E' andata male anche se non era difficile. Sono andata in confusione e per questo onestamente non credo di avere le competenze per esigere un patentino alla fine di questo percorso scolastico». Sara Scrinzi, Chiara Bortolamedi e Matteo Angriman si confrontano davanti alle scalinate dell'Iti "Galilei": «Avevamo un testo sui social network e sul moderno dibattito circa la protezione della propria privacy. Non a caso uno dei temi chiedeva di scrivere un articolo per un ipotetico giornalino scolastico in cui sconsigliare il rilascio di dati sensibili in rete: tutto sommato contemporaneo e divertente. Abbiamo seguito in passato il dibattito sul rilascio del patentino con la Maturità e crediamo che i tempi siano maturi per valutare attentamente alcuni cambiamenti. Si potrebbe, per esempio, considerare questa prova tutta altoatesina come esame scritto del patentino B oppure pensare a un grado intermedio tra il B e il C da rilasciare agli studenti. La nostra preparazione, grosso modo, è certamente a quel livello». Davide Azzolini dell'Ipa chimico biologico ha affrontato invece «un testo legato allo stress da lavoro non troppo complesso». Sempre il mondo professionale nello scritto del Liceo scientifico tecnologico frequentato da Alessio Lapegna, Alessandro Santoro e Luca Ottogalli: «La tematica era legata alla sicurezza sul lavoro, quindi questioni piuttosto dibattute. Ci uniamo, comunque, al coro degli altri ragazzi che chiedono un collegamento tra questo esame e il patentino perché alcune richieste sono simili a quelle strutturate dall'ufficio bilinguismo e gli stessi testi dell'esame provinciale vengono usati dai professori per prepararci alla Maturità. Un nesso didattico, quindi, già esiste: manca quello politico». Argomenti particolarmente di spessore quelli scelti per i ragazzi del liceo classico "Carducci". «A me è capitata una versione sull'eutanasia - interviene Francesca Fabris - e personalmente lo ritengo un tema piuttosto complesso per una prova di lingua. Sarebbe stato più adatto allo scritto di italiano, comunque sono abbastanza soddisfatta. Spinoso, invece, l'argomento patentino perché comunque, a mio avviso, c'è un gap tra il nostro livello e quello richiesto per la carriera B. Si potrebbe, però, tranquillamente considerare questa prova alla stregua di uno scritto». Concordano le compagne Gaia De Giorgi e Mariaelena Bonaccorsi: «Sarebbe un primo passo e un buon compromesso. Per noi, comunque, mattinata dedicata al rapporto culturale dell'Islam nella nostra società, con particolare attenzione alle dinamiche familiari e di integrazione».
Alan Conti
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