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mercoledì 8 giugno 2011

Il Gusto di silenziare la musica


Niente Ötzi con il contrabbasso sul palco del Festival del Gusto. Al comitato di “Freie Musica Musik Libera” che riunisce numerosi cantanti e suonatori altoatesini è stato espressamente vietato di applicare sul palco di piazza Walther il logo di una protesta che, ormai da qualche settimana, chiede più considerazioni per gli eventi musicali in città e meno silenziatori. Negli ultimi giorni, infatti, nei concerti organizzati in Alto Adige le varie band hanno sempre messo in bella mostra quello che ormai è un marchio riconosciuto da moltissimi cittadini e condiviso anche da chi non sa mettere in fila una decina di note, ma ama i concerti. Sull’enorme palco di piazza Walther, dunque, nessuno spazio al dissenso e sono diversi i gruppi che, dopo essersi esibiti, hanno denunciato la “censura” da parte degli organizzatori. Autorizzati all’esposizione, infatti, sono stati solo i marchi legati all’iniziativa messa in piedi dall’Eos della Camera di Commercio, con buona pace di chi avrebbe voluto utilizzare un bacino potenziale di migliaia di persone per chiedere più opportunità culturali. Come al solito all’interno del comitato, per scelta, nessuno prende la parola direttamente perché trattasi di protesta condivisa, ma le conferme nell’ambiente si rincorrono, così come si era arrivati persino a ipotizzare uno sciopero sicuramente dannoso per chi si è prodigato a mettere in piedi una struttura tanto imponente. Qualcuno, però, è riuscito a infilare un piccolo volantino nei pressi del leggio in modo da poter esporre comunque il logo durante la propria esibizione senza dare nell’occhio. Un’altra band, invece, lamenta pressioni operate da parte dello staff affinchè venissero eseguiti brani piuttosto tranquilli come precisa volontà dell’amministrazione. La richiesta di abbassare i volumi, insomma, pare essere arrivata puntuale anche nel salotto buono della città.
Continua a far discutere, insomma, un Festival capace di alzare polemiche prima, durante e dopo la sua realizzazione. Si è partiti, infatti, con il buono da 20 euro elargito dal Comune ai residenti delle strade del Centro per i disagi causati dalla manifestazioni, per poi passare alle critiche di alcuni commercianti alle corse con le carrette per le mele lungo via Grappoli e al coordinamento generale e concludere con il disappunto dei musicisti. Non sono mancate, infine, le critiche di alcuni turisti che hanno trovato i prezzi esagerati arrivando a definire “imbarazzanti” i 160 euro chiesti per una cena organizzata al lago di Caldaro e compresa nel cartellone del Festival. Residenti, negozianti e musicisti: a Bolzano, insomma, in pochi escono soddisfatti dal weekend del gusto.

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