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sabato 18 giugno 2011

La musica scende in piazza


17 giugno 2011 — pagina 39 sezione: Altre

BOLZANO. Hanno provato a cantargliele silenziosamente. È uscita ieri allo scoperto - in modo piuttosto eclatante - la protesta di musicisti e artisti bolzanini riuniti sotto il nome di «Freie Musica Musik Libera». Dalle 19 sono state dislocate in tutto il centro cittadino 23 postazioni nelle quali altrettante band hanno mimato un concerto nel più completo silenzio. Poco più di mezz’ora dopo ritrovo in piazza Municipio dove i decibel, questa volta senza alcun mimo silenzioso, sono saliti vertiginosamente con la libertà per ciascun musicista di suonare ciò che desiderava con lo strumento che voleva. Grande curiosità tra i bolzanini.
Ma grande curiosità anche fra i politici: i consiglieri comunali hanno interrotto la loro seduta, scendendo fra i musicisti che protestavano con i loro strumenti. E il sindaco Spagnolli ha promesso che cercherà di intervenire presso la Provincia per far modificare le legge che pone grossi limiti ai concerti. La protesta è rimasta sottotraccia fino all’ultimo, costituendosi lentamente sul web per poi concretizzarsi nell’azione di ieri, che pare essere solo la prima di una serie. Allegato alla manifestazione, comunque, i promotori hanno indirizzato un documento al consiglio comunale e ai passanti sintetizzando i primi punti di un lungo programma che intendono portare avanti. In sostanza i musicisti criticano la progressiva riduzione a Bolzano dei luoghi dove poter suonare e la storica rigidità in materia di orari e comprensione della polizia municipale. Il testo di ieri sera ribadiva queste perplessità anche in un’ottica di candidatura di Bolzano a Capitale della cultura 2019, aggiungendo degli spunti più local come lo snellimento delle difficoltà amministrativo-burocratiche nel rilascio dei permessi, la liberalizzazione delle concessioni, la semplificazione degli incentivi per i locali che ospitano concerti ed eventi, l’adeguamento delle strutture esistenti con la pianificazione a medio termine di nuovi spazi, possibilmente in zone non residenziali, e il potenziamento della mobilità pubblica diurna e notturna.
In cantiere c’è un vero e proprio manifesto programmatico in cui si dovrebbe anche toccare il delicato tasto del controllo dei decibel durante i concerti. «Freie Musica Musik Libera», dunque, smette di essere solo il marchio di Ötzi con il contrabbasso moltiplicatosi nei profili di Facebook o sui palchi dei vari eventi musicali cittadini e si concretizza in una serie di richieste cui l’amministrazione comunale, a questo punto, dovrà dare delle riposte. Lo stesso assessore provinciale Tommasini ha condiviso il logo nella propria bacheca Facebook istituzionale inserendosi in qualche misura nella dialettica. Intanto la manifestazione di ieri ha suscitato le prime reazioni politiche. Secondo Guido Margheri (Sel) si tratta di «un giusto schiaffo ironico alla politica e alle istituzioni che hanno fatto scivolare questi temi in fondo alla lista delle priorità. Se si pensa che con un finanziamento analogo a quello concesso per la super-palestra di roccia della Salewa si sarebbe potuto finalmente dare alla città lo spazio degli ex-magazzini delle Ferrovie in via Macello si ha un esempio concreto delle scelte operate in questi anni».
Alan Conti (foto Manuel Riccadonna)
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