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sabato 25 giugno 2011

Maturità: latino più facile di matematica


di Alan Conti
zoom

BOLZANO. Tutti col sorriso, tranne al liceo scientifico. E' questo il panorama degli umori all'uscita degli studenti che hanno affrontato ieri nei vari istituti la seconda prova di Maturità dedicata alla materia di indirizzo. Il grande punto interrogativo ruotava attorno all'autore proposto per la versione di latino al classico tradizionale e alla fine sui banchi è spuntata l'epistola 74 di Seneca delle Lettere a Lucilio: tutto sommato fattibile considerando che il filosofo romano è certamente tra i più tradotti durante l'anno scolastico. Mani nei capelli, invece, allo scientifico dove lo studio di funzione e l'elenco dei quesiti hanno preso in contropiede i ragazzi del Torricelli, usciti con il muso lungo e molta preoccupazione. Normale impegno, invece, quello richiesto al classico linguistico con il testo inglese di Viriginia Woolf. Programmazione informatica, economia aziendale e ancora inglese per gli istituti tecnici. Partenza, dunque, dedicata ai licei e alle reazioni opposte tra Carducci e Torricelli. «Siamo sincere - dicono Francesca Giacomoni e Francesca Azzolini -: ci aspettavamo proprio Seneca, anche se non il brano "Il vero bene è la virtù". L'autore, infatti, è tra quelli affrontati durante l'anno scolastico, quindi in parte conoscevamo già le sue considerazioni filosofiche». A proposito di aspettative, il sito "scuolazoo.com" aveva pubblicato mercoledì pomeriggio una versione diversa di Seneca in anteprima come testo della seconda prova, immediatamente bollato come "bufala" dal Ministero. A quanto pare, però, chi aveva dato credito agli spifferi on line ha goduto, a differenza del tema di italiano, di qualche buona dritta. «L'inizio della lettera di Seneca - intervengono Max Maraner e Pietro Vicentini - era straordinariamente facile. Ci siamo illusi che fosse una passeggiata, mentre alla fine abbiamo incontrato delle difficoltà. Nel complesso, comunque, non si è trattato di una prova impossibile». Promossa pure la prova di inglese raccontata da
Maria Bernardi: «Un teso di Viriginia Woolf da analizzare con relative domande». Fuori dalle porte del liceo scientifico, invece, gli studenti escono scuotendo la testa e non certo per l'acquazzone che si è abbattuto sulla città. «Prova di matematica al limite dell'impossibile - ammette Naim Salmani - con dei quesiti su aspetti del programma che non abbiamo mai trattato. Il problema, onestamente, era standard e quindi fattibile, ma a un certo punto davvero ho gettato la spugna perchè ero confuso dalle difficoltà. Persino i miei compagni portati per la materia avevano un'espressione disperata». Lukas Stampfer, tra i più bravi, ammette «una certa complessità, tanto che nella lista dei dieci quesiti a scelta ho cercato di concentrarmi su quelli che contenevano maggiori nozioni teoriche. Alcune formule, infatti, non mi tornavano in mente. Il problema, invece, era simile a quelli affrontati nelle prove durante l'anno». Giulia Tornarolli e Cesare Dall'Ara, dal canto loro, si lasciano andare a simpatiche esultanze alla fine del tema. «Difficilissimo e, supponiamo, neppure andato troppo bene, ma siamo contenti di essercelo messo alle spalle. D'altronde lo sapevamo già che la nostra seconda prova è storicamente la più complessa, quindi mettiamo in conto di perdere qualche punto per strada». Prove assai differenziate, invece, all'Istituto Tecnico Commerciale Battisti che conta diversi indirizzi. «Io ho affrontato la classica economia aziendale - racconta Federico Litterio - ma non credo sia andata benissimo. Intendiamoci, la prova era alla nostra portata, ma personalmente ho qualche difficoltà con la materia». Più articolato il compito per i programmatori spiegato da Rossella Ruele e Massimiliano Quaglia: «Dovevamo progettare e sviluppare un database con le tabelle di un'azienda immobiliare per poi agganciarlo a una pagina web. Una piccola parte introduttiva, inoltre, era dedicata a quesiti teorici». Spazio anche all'indirizzo linguistico, ieri chiamato ad affrontare l'inglese. «Ci sono stati proposti - le parole di 24 giugno 2011

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