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martedì 12 luglio 2011

I commercianti di via Torino: iniziare prima i saldi in periferia rispetto ai negozi del centro


di Alan Conti


BOLZANO. C'è una classifica in cui Bolzano è sempre fanalino di coda ed è quella relativa alla partenza dei saldi. Praticamente tutta Italia incollerà percentuali sulle vetrine a partire da ieri, comprese le vicine Trento e Verona. I commercianti altoatesini, invece, rimangono al palo fino all'8 luglio, ma di certo non stanno a guardare e già si è innescata la paradossale situazione degli sconti alla cassa, pur senza alcun battage pubblicitario né proclami. La realtà, quindi, è quella di una categoria esasperata dai ritardi puntuali rispetto ai grandi centri limitrofi che non si azzarda a scrivere nulla sulle vetrine ma, di fatto, concede il classico e incontestabile sconto a titolo personale. Spuntano sorrisi ironici, dietro le casse, a ricordare come la data fissata inizialmente fosse del 15 luglio, salvo innestare la retromarcia di sette giorni una volta appresa la coesione nazionale sulla data di oggi. A masticare amaro, comunque, sono soprattutto i commercianti di periferia che lanciano, però, una proposta interessante per il futuro: perché non permettere ai negozi decentrati di cominciare qualche giorno prima rispetto ai grandi marchi del Centro? Dopo i fiumi di parole sul rilancio del commercio di vicinato, dunque, sul piatto scende qualcosa di concreto. Carlo Zanella è commerciante d'esperienza e conosce bene le regole del gioco: suona quasi beffarda, quindi, la scritta "aspettando i saldi..." che ha applicato sulla vetrina del suo negozio "Zanella Activewear" in via Torino. «Cosa devo fare? Purtroppo siamo in una situazione di oggettivo svantaggio rispetto alle città vicine, quindi lascio intendere possibili sconti all'interno del negozio, ma non mi sbilancio. Ci stanno mettendo in difficoltà con questo calendario, soprattutto dopo un giugno che per l'abbigliamento è stato devastante dati meteo e temperature non proprio estive. Trovo assurdo, comunque, che vengano liberalizzate le licenze, ma non la possibilità di scegliere il giorno d'inizio dei saldi». Olivera Jovcevska e Zvonko Jovcevski di "Centrovetrine" scuotono la testa: «Va bene partire tutti insieme, ma dovevamo farlo prima. L'estate è un momento di grandi spostamenti, bastano pochi giorni di ritardo per modificare la situazione a svantaggio di chi comincia più tardi». Cinzia Vergari di "Ghost" rimpiange le possibilità «di stabilire per una volta una data fissa nazionale. Purtroppo, invece, ci troviamo nuovamente a rincorrere e non è sempre facile. Sarebbe molto bello, la prossima volta, proporre al commercio dei quartieri periferici di iniziare con qualche giorno di vantaggio rispetto al Centro storico. Si potrebbe, infatti, aiutare concretamente i negozi decentrati». L'idea raccoglie consensi quasi spontanei: «Sarebbe bello permettere alla periferia di mettersi davvero in mostra prima di tutti - sospira Sieglinde Irsara della boutique "Bariba" - però chissà se sarà mai possibile. Adesso, comunque, la situazione è paradossale perché non possiamo esibire alcun cartello dei saldi, ma di fatto le promozioni all'interno vengono proposte lo stesso. Inutile nascondere la testa nella sabbia: i negozi dei quartier popolari si basano su uno zoccolo duro di clientela al quale si permette lo sconto ugualmente, anche per non svantaggiare il cliente». Processo confermato pure da una collega che chiede l'anonimato: «I nostri clienti già sanno che da noi avranno la possibilità di usufruire di parte degli sconti da subito. Chiaramente nulla viene annunciato in vetrina, ma una volta alla cassa siamo flessibili e applichiamo grosso modo le percentuali che saranno poi adottate nel periodo ufficiale delle svendite. E' assurdo che ci costringano a intraprendere questa strada, ma il ritardo di una settimana è davvero troppo penalizzante. L'aspetto negativo della vicenda, oltretutto, è che alla fine ci rimettono anche le persone che giustamente aspettano l'apertura ufficiale per fare shopping. Non sarebbe il caso che chi di dovere ci tirasse fuori da questo ridicolo equivoco?» Chiude la carrellata di opinioni Alice Dalla Serra di "Coconuda": «Sono totalmente in sintonia con i miei colleghi nel richiedere una partenza dei saldi compatta e in linea con le realtà più vicine di Veneto e Trentino. Idea da approfondire, invece, l'inizio scaglionato con un piccolo vantaggio per i negozi di periferia. Chissà che i saldi, per una volta, non diventino un'opportunità più che una polemica».
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