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lunedì 22 agosto 2011

Chi è Perotti? Una promessa, non una certezza


Perotti prima scelta, Perotti preferito di Conte, Perotti tagliato per la fascia mancina della Juve. Benissimo, ma chi è Diego Perotti nel dettaglio? Il suo nome è arrivato come un treno nel mondo del calcio italiano, ma onestamente prima del forte interessamento bianconero (o di Conte?) in pochi lo conoscevano in modo approfondito. Il che, chiaramente, non vuol dire affatto che sia scarso o che non meriti le attenzioni nostrane, ma certamente un profilo più dettagliato delle sue caratteristiche può aiutare.
Classe ’88, 23 anni compiuti a luglio, Perotti è argentino ma con evidenti origini italiane quindi comunitarie e, quel che più conta, è un’ala dotata di grande tecnica. Attenzione: si parla di ala in generale perché se è vero che il suo habitat naturale è la sinistra, Perotti lo puoi posizionare pure a destra con discreti risultati. Variabile che, per esempio, Krasic non offre. Qualche volta l’argentino è stato anche impiegato da trequartista, ma al momento l’opzione non rientra nei radar dell’integrale 4-2-4 di Conte. Il suo piede preferito, comunque, è il destro quindi mettendolo a sinistra ci si attende certamente più convergenze al tiro che non cross, demandando questa funzione ai due terzini mancini senza, però, particolari assicurazioni sull’equilibrio generale di quella fascia. Dopo un apprendistato in patria al Deportivo Moron, comunque, di fatto Perotti è cresciuto a Siviglia dove è sempre stato impiegato con una certa continuità dal 2009 e ha messo a segno un discreto numero di reti: 8. Cifra certamente non enorme considerando le difese spagnole dalle maglie più larghe della nostra serie A. Due, invece, le presenza con la nazionale maggiore argentina, entrambe in occasione di amichevoli test match anche se la prima, persa con la Spagna futura campione del mondo, di un certo prestigioso. L’ultima, recentissima, risale al sorprendente (e inquisito) 4-1 con cui la Nigeria ha regolato l’Argentina il primo di giugno. Non particolarmente ricco, invece, il palmares che conta solo la coppa di Spagna 2009-2010, il che lo allinea a diversi possibili compagni della Juve sicuramente affamati ma anche inesperti a gestire determinate situazioni decisive. Soprattutto lo scudetto, si sa, è anche questione di continuità di testa assai meno indispensabile in una corsa a strappi come quella delle coppe, europee e nazionali che siano. Non mancano, invece, 17 solide presenze tra Champions League ed Europa League che, alla sua età, ne fanno certamente un giocatore esperto in ambito internazionale. Va detto, inoltre, che il ragazzo ha sempre fornito prestazioni accettabili o buone contro le grandi come Real Madrid o Barcellona, segno che di certo non gli tremano le gambe sui grandi palcoscenici. Dal punto di vista disciplinare, invece, si tratta di un giocatore corretto che ha al massimo raccolto 4 ammonizioni in una stagione senza mai essere espulso. Fanno rumore in positivo, invece, i 6 assist serviti ai compagni nella scorsa stagione, il che lo renderebbe adatto ai compiti di spinta e rifinitura che Conte intende affidargli. Tutta da verificare, invece, la propensione alla fase difensiva in una fascia in cui alle spalle potrebbe avere Ziegler o De Ceglie, entrambi cavalli più d’assalto che non da fortino. Scarsissima, inoltre, la sua propensione agli infortuni dato che si conta solo uno strappo muscolare di appena un mese nella primavera 2010.
Dal punto di vista strettamente di mercato, invece, Perotti ha un contratto blindato fino al 2015 con il club andaluso e la proprietà ha sparato inizialmente delle cifre monstre per imbastire la trattativa con Corso Galileo Ferraris. Diciamolo subito: Perotti non vale 20 milioni e nemmeno 15, mentre potrebbe trattarsi di un buon acquisto a quota 12 e ottimo a cifre più bassi, ancorchè improbabili. Non dimentichiamo, oltretutto, che dato il suo probabile affetto verso le sue radici calcistiche interamente legate all’attuale tecnico Manolo Jimenez difficilmente il ragazzo si impunterà per venire in Italia e lo stesso riscatto di soli 200.000 euro girati dal Siviglia al Deportivo Moron lo rendono una golosissima plusvalenza che in Andalusia peseranno con dovizia. Perotti, oltretutto, è non è gestito da un singolo procuratore ma di un pool che fa capo alla società “U1st Sports” che gestisce moltissimi talenti spagnoli e messicani tra cui il neo portiere del Manchester United David De Gea, ma che considerano Perotti un vero e proprio gioiello della casa. Portarlo a Torino, insomma, può essere considerato un buon investimento se chiuso a cifre accettabili. Si tratta di promessa, non certezza.
Alan Conti

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