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martedì 9 agosto 2011

I commercianti di via Puccini: siamo penalizzati


BOLZANO. Il "fermate le ruspe" di qualche anno fa lungo via Puccini e nelle vicinanze del supermercato "Poli" a Firmian ha già mietuto qualche vittima nonostante le pronte rassicurazioni in arrivo dalla "Habitat". Il bar "Tom", per esempio, è passato in mano alla gestione cinese di Yu Xiao Xiao pochi mesi fa, ma più volte in passato i vecchi titolari Roland e Roswita Larcher avevano indicato i palazzoni abbandonati come un fattore fortemente penalizzante per la loro attività. «L'hanno riferito anche a me in fase di trattativa - spiega Yu Xiao Xiao - e concordo con il loro punto di vista». David Masiero, poco più in là, conferma: «Abito qui dal 2005 e credo siano almeno cinque anni che il cantiere in via Puccini è letteralmente immobile». Chi intanto ha dovuto arrendersi è la latteria, come spiega il titolare dell'ottica "Made in Cadore" Cristian Baldovin: «Purtroppo ha chiuso. Non è un mistero, comunque, che un simile scenario scoraggi chiunque abbia la voglia di aprire un nuovo negozio in questa strada». Si allinea al pensiero dei colleghi Lucrezia Cuzzilla, titolare del salone "Luk-Y" assieme alle dipendenti Corinne Bruno e Valentina Dalpiaz. «E' un disagio non da poco. Pur non lamentandomi del lavoro, sarebbe bello vedere l'impatto di decine di nuove famiglie e di un condominio finito lungo via Puccini. Se non altro permetterebbe di accrescere l'appeal della strada. Improbabile, invece, che l'abbandono del cantiere possa diventare un problema di sicurezza o di ordine pubblico: immaginiamo sia fatto secondo i crismi dei vari regolamenti». Simbolica la storia di Valentina Vardilli che insieme al fidanzato ha aperto la cartoleria "L'ape sapiente". «Siamo una giovane coppia che ha deciso di investire su Firmian. La scelta, però, è stata fatta guardando al lungo periodo e contando su quello che era il progetto ultimato del quartiere. E' fondamentale, soprattutto per un'attività come la nostra, che il lotto residenziale porti nuove famiglie su cui poter contare». (a.c.)

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