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venerdì 19 agosto 2011

Radiografia di via Garibaldi


Tre quarti del condominio di via Garibaldi è abitato da stranieri e dietro le porte di tre abitazioni su quattro dell’edificio trovano casa famiglie o gruppi di immigrati. Numeri di un fenomeno determinato in larga parte dai proprietari altoatesini che trovano conveniente affittare le proprie porzioni materiali a chi arriva da lontano e cerca semplicemente un posto letto come primo approdo. Non è un caso che il 43,8% della superficie calcolata in millesimi (317,500) risponda a queste caratteristiche che, evidentemente, soddisfano l’esigenza di bypassare un valore di mercato dell’immobile precipitato negli ultimi anni. Data l’impossibilità di guadagnare realmente qualcosa attraverso la vendita, il ragionamento diffuso, tanto vale cercare di affittarlo, magari puntando a un incasso maggiore attraverso l’aumento degli inquilini. Si innesca così il meccanismo della domanda e dell’offerta. Una tendenza che vale sia per i proprietari italiani sia per quelli tedeschi dato che, basandosi sui cognomi, sembrano essere rispettivamente 10 e 5 i padroni che incassano ogni mese rate da mani di extracomunitari o stranieri. Incide sulla quota totale del 75,5% di superficie abitata da non altoatesini anche il fenomeno dei proprietari stranieri che abitano nella propria casa o che affittano a connazionali o altri immigrati. Il 25,8%, pari a 187 millesimi, è dato dai residenti stranieri proprietari e altri 43 millesimi (5,9%) sono da inserire nella casella “stranieri che affittano a stranieri”. Risultato? La componente altoatesina che possiede e vive nel proprio appartamento in via Garibaldi 20 è ridotta al lumicino con il suo misero 24,4% dei millesimi totali, pari a 177,000. Una netta minoranza che si riflette a livello meramente matematico sulle decisioni da prendere in assemblea condominiale, ma che ha anche chiari riflessi sulla logica di organizzazione sociale all’interno del condominio. Oltre alle sensazioni, quindi, sono proprio i numeri a testimoniare una varietà di culture, abitudini ed estrazioni che solo nell’isola utopica di Tommaso Moro non possono generare perlomeno delle difficoltà di convivenza.
Guardando la spartizione delle proprietà da un punto di vista limitato ai singoli proprietari, quindi senza contare l’estensione in millesimi, le cifre rimangono sostanzialmente in linea con il quadro generale. Su 39 padroni totali, infatti, 12 (il 30,7%) sono altoatesini, 10 stranieri (25,6%), 15 (38,4%) altoatesini che affittano a stranieri, 2 (5,1%) stranieri che affittano a stranieri. Sommando le varie voci, insomma, esce un quadro del 69,2% di proprietà abitate da inquilini immigrati contro il 30,7% degli altoatesini. I numeri, come spesso accade, non raccontano tutto: né il singolo numero dei proprietari né l’estensione in millesimi, infatti, restituiscono la cifra esatta del rapporto effettivo tra gli inquilini. La compresenza anche di decine di inquilini nella stessa abitazione non trova riscontro statistico ed è quindi molto probabile che l’effettiva proporzione degli abitanti sia ben più sbilanciata rispetto al 75,5-24,4 stabilita dalla semplice spartizione della superficie totale. Non solo, i calcoli dei documenti d’amministrazione non tengono in conto la divisione dei millesimi in unità abitative: non esiste, per intenderci, una somma dei singoli appartamenti. Alcune porzioni, soprattutto nella categoria degli affitti altoatesini a stranieri, sono talmente estese da lasciar supporre una molteplicità di abitazioni sotto lo stesso titolare, il che è ulteriore elemento di possibile squilibrio nel rapporto tra altoatesini e stranieri. La categoria degli “stranieri”, inoltre, include una molteplicità di nazionalità che è già di per sé un’ulteriore complicazione sociale date le differenze linguistiche e culturali. L’unico dato a disposizione in questo senso può essere estrapolato dai nomi dei proprietari chiaramente non italiani o tedeschi. Una decina, infatti, sembrano cognomi tipici della zona del Maghreb, mentre altri due sono di chiara matrice asiatica.
<>. Oltre che per mettere un freno al disagio dei residenti, però, l’argomento ha tutta l’aria di essere la prima di tante sfide analoghe che potrebbero presentarsi in futuro. Non è un mistero, infatti, che diversi edifici tra Oltrisarco, via Roma, viale Trento stiano seguendo le stesse dinamiche, mentre situazione differente è quella che vede coinvolti gli stranieri nel circuito dell’edilizia popolare tipica delle nuove zone d’espansione. Gli abitanti, insomma, chiedono alla politica interventi e strumenti efficaci d’integrazione. La città osserva interessata.

TUTTI I NUMERI:
INFOGRAFICA
39 proprietari di porzioni materiali
12 proprietari altoatesini (30,7%)
10 proprietari stranieri (25,6%)
15 proprietari altoatesini che affittano a stranieri (38,4%), secondo cognome 10 italiani e 5 tedeschi.
2 proprietari stranieri che affittano a stranieri (5,1%), secondo cognome un asiatico e un africano

27 porzioni abitate da inquilini stranieri (69,2%)
12 porzioni abitate da inquilini altoatesini (30,7%)

724,500 millesimi di superficie
177,000 millesimi abitati da proprietari altoatesini (24,4,%)
187,000 millesimi abitati da proprietari stranieri (25,8%)
317,500 millesimi abitati da stranieri in affitto da altoatesini (43,8%)
43,000 millesimi abitati da stranieri in affitto da stranieri (5,9%)

547,500 millesimi abitati da stranieri (75,5%)
177,000 millesimi abitati da altoatesini (24,4%)


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